Spesso i lavori più remunerativi e gratificanti sono anche i più insoliti o, semplicemente, quelli a cui nessuno prima aveva mai pensato.
Questa è la strana storia di Elisa Guidarelli, una simpatica trentaseienne romana, che meno di dieci anni fa diede vita ad una nuova figura professionale, che oggi riscuote sempre più successo: la wedding dog sitter. Ma vediamo in cosa consiste questa nuova professione e chi può pensare seriamente di iniziare questo genere di attività.
Wedding dog sitter: quando e perché è nata questa nuova professione
La o il wedding dog sitter non è altro che un dog sitter pensato però per particolari eventi, ossia i matrimoni.
Quanti per esempio avrebbero voluto far partecipare al matrimonio il proprio amico a quattro zampe? Sicuramente in tanti, per non dire proprio tutti. Chi possiede un cane non lo vede come un semplice animale domestico ma come un vero e proprio membro della famiglia e non sopporta di trascorrere il giorno più importante della sua vita senza la presenza del suo fedele amico a quattro zampe. Vivere e condividere i giorni più belli e i momenti più importanti con il proprio pet è diventato quasi una necessità.
Da questo amore smisurato verso gli animali e dalla voglia di offrire un servizio irrinunciabile, ma che mai nessuno aveva pensato di offrire prima, nasce questa nuova e stimolante professione.
Cos’è un wedding dog sitter
Il wedding dog sitter ha il compito di stare con il cane tutto il tempo, lavorare sulla sua impulsività, gestire le sue emozioni e renderlo felice e sereno, prendendosi cura di lui.
La durata del servizio è generalmente di 12/15 ore, ossia tutto il tempo necessario per la celebrazione delle nozze e i successivi festeggiamenti. All’occorrente il wedding dog sitter può pure riportare a casa il pet, assicurandosi prima di prendere tutto ciò di cui ha bisogno.
Le caratteristiche che un wedding dog sitter deve avere
Solo perché si possiede un cane non si può pensare di essere tagliati per questa nuova professione. Ciò che un wedding dog sitter deve possedere è prima di tutto l’esperienza, la conoscenza della comunicazione e del linguaggio canino in genere. Partendo da questa base, si deve riuscire ad instaurare un rapporto empatico con il pet; conoscere le sue abitudini, la sua storia, il suo stato di salute e cosa lo rende felice. Insomma, è fondamentale mettere sempre le esigenze del cane al primo posto. In realtà per chi ama i cani, questo più che un lavoro è una vera e propria passione. Lo stesso Confucio affermava ”Fai quello che ami e non lavorerai un solo giorno della tua vita”. Citazione che di certo non s’addice a chi è costretto a fare un lavoro da incubo.