L’Inps ha concesso una proroga a coloro che devono chiedere il rimborso dei voucher lavoro resi inutilizzabili dall’aggiornamento normativo. La richiesta di rimborso si poteva però presentare fino alla fine del mese di giugno. Avete rispettato la scadenza?
I datori di lavoro hanno quindi potuto beneficiare di più tempo per richiedere il rimborso dei voucher lavoro scaduti. Si tratta dei buoni comprati prima del 17 marzo 2017 e non usati entro il 31 dicembre dello stesso anno. L’istanza per riavere il denaro speso avrebbe dovuto essere presentata alla scadenza del 31 marzo, ma l’Inps ha deciso di prorogare il termine previsto.
Si poteva quindi chiedere il rimborso fino allo scorso 30 giugno per fare la richiesta.
I buoni lavoro sono stati abrogati l’anno scorso attraverso il Decreto legge numero 25 del 2017 ed è stata data la possibilità ai detentori di recuperare il denaro speso. La scadenza del rimborso dei voucher lavoro era stata prorogata dall’Inps perché il numero di istanze era molto elevato e quindi gli stessi uffici necessitavano di più tempo per esaminare le diverse richieste.
Consentendo così alle imprese e ai privati che avevano acquistato i buoni di approfittare di un paio di settimane in più per fare domanda.
L’iter per il rimborso dei voucher lavoro
Cosa si doveva fare per ottenere le somme pagate per i buoni? L’Inps nei mesi scorsi ha indicato la procedura da seguire per fare domande di rimborso dei voucher lavoro acquistati. L’istanza deve essere scritta e per questo si doveva compilare il modello SC52 presente sul sito dell’ente o fornito dalle sedi territoriali alle quali andava trasmessa la richiesta.
Andavano riportati il metodo di pagamento utilizzato, la data e l’importo del versamento oppure il codice fornito dall’istituto se i buoni fossero stati comprati online. Se avete pagato tramite bollettino postale avreste dovuto scrivere il codice Vcy presente sulla ricevuta.
Naturalmente l’Inps prima di provvedere al rimborso dei voucher lavoro ha il diritto e dovere di controllare i dati riportati nel modulo e la veridicità della richiesta. Una volta completato il controllo l’ente provvederà a rimborsare la cifra all’impresa o al privato.
Se si tratta di una somma inferiore ai mille euro verrà corrisposta in contanti presso l’ufficio postale, mentre per le cifre superiori si effettuerà un bonifico su conto corrente bancario oppure su una carta prepagata. Dovete fornire voi le coordinate.