Si chiama “Codice rosso” il nuovo disegno di legge che inizierà la prossima settimana il suo iter al governo per combattere le violenze di genere. L’obiettivo è quello di inasprire le pene anche attraverso il ricorso a provvedimenti cautelari.
Il testo del disegno di legge contro le violenze di genere
Con l’espressione violenza di genere vengono indicate tutte le forme di violenza da quella psicologica e fisica a quella sessuale, lo stalking, le persecuzioni, lo stupro, il femminicidio. Il disegno di legge contro le violenze di genere è firmato dai ministri Bongiorno e Bonafede che hanno creato un testo con delle proposte importanti che verranno poi integrate con altre già sul tavolo della commissione. Pronti, dunque, all’unificazione di tutti i provvedimenti proposti con l’obiettivo di arrivare ad un unico testo bipartisan che possa essere approvato in tempi brevi per contrastare il fenomeno ormai dilagante e preoccupante delle violenze di genere.
Maggioranza e opposizione in questo caso sono concordi nel giungere velocemente ad un inasprimento delle pene soprattutto per quanto riguarda i reati di violenza sessuale, stalking, violenza di gruppo, prostituzione minorile e maltrattamenti in famiglia: un’occasione unica nella quale si sono visti dalla stessa parte M5S, FI e PD.
Il dettaglio delle proposte contro le violenze di genere
Il disegno di legge che inizia il suo iter si compone di tre proposte. La prima è firmata dalla Ascari del M5S, la seconda da Bartolazzi di FI e la terza da Annibali dell’area DEM.
Le prime due proposte hanno l’obiettivo di introdurre il braccialetto elettronico per i reati di violenze di genere. Esiste già questa misura cautelare ma FI mira a renderla obbligatoria e non, come avviene attualmente, un’alternativa rispetto agli arresti domiciliari.
L’obiettivo del M5S è anche quello di allungare i tempi delle misure cautelari per permettere alle vittime di poter ritrovare serenità e alle autorità di compiere tutte le indagini del caso per assicurare giustizia. Un altro tassello fondamentale è quello della formazione. Infatti il M5S propone l’organizzazione di corsi nelle scuole per le violenze di genere e di obbligare i colpevoli di questi reati a speciali percorsi di terapia ed educazione.
Violenze di genere e omicidio di identità
Una novità molto importante contenuta nel disegno di legge contro le violenze di genere è rappresentata dall’introduzione del concetto di omicidio di identità, con particolare riferimento a quelle persone che vengono condannate per aver sfregiato con acido o altri strumento il volto della propria partner. Anche i figli delle vittime di femminicidio vengono finalmente riconosciuti parte lesa del delitto e tutelati di conseguenza.
Viene anche introdotto l’obbligo di comunicare alle vittime ogni cambiamento nelle misure cautelari dei propri aguzzini. Infine nella proposta dei DEM sono poi contenuti degli emendamenti per inasprire le pene di chi si macchia di recidiva, così da evitare che episodi di violenza possano ripetersi a distanza di tempo anche breve.