Tirocini extracurriculari: uno strumento che cresce in maniera continuativa
ANPAL, l’agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, ha evidenziato come da un’analisi dei tirocini extracurriculari, svolti al di fuori del percorso di studio, soprattutto dai giovani fino a 24 anni in cerca di un primo o di un nuovo contatto con il mondo del lavoro, si nota una crescita in maniera continuativa del loro numero.
I tirocini extra-curriculari o non curriculari, sono nati con l’intento principale di accompagnare un giovane nelle proprie scelte professionali in un momento delicato come può essere la fase di transizione dal mondo scolastico a quello lavorativo-professionale.
Un esempio viene dai tirocini formativi e di re-inserimento o inserimento professionale che, rivolti a soggetti privi di un’occupazione o in condizioni di svantaggio sociale, intendono collocare o ricollocare professionalmente queste figure.
Al contrario, i tirocini curriculari sono un percorso formativo-professionale da inserire e svolgersi all’interno del piano di studi universitario o di un altro istituto scolastico. Una misura che nel suo insieme, più che essere rivolta a un inserimento professionale del tirocinante, mira ad affinare l’apprendimento dello stesso stagista attraverso una vera e propria alternanza scuola/lavoro.
La principale differenza tra tirocini extracurriculari e curriculari riguarda il compenso economico, vale a dire la retribuzione corrisposta al tirocinante. Nel primo caso, è prevista per legge un’indennità di partecipazione mensile da corrispondere al tirocinante, il cui valore minimo, è di 800 euro lordi.
Nel secondo caso invece la retribuzione non è obbligatoria ma a discrezione dell’azienda ospitante e, solitamente, al tirocinante viene riconosciuto un certo numero di Crediti Formativi Universitari (CFU) per l’attività svolta.
L’analisi dell’ANPAL sui tirocini extracurriculari
Nel periodo di rilevazione dell’ANPAL, dal 1° gennaio 2012 al 30 giugno 2017, i tirocini extracurricolari sono cresciuti dal 2012 al 2015 subendo una momentanea riduzione dell’8,6% nel 2016, dopo il picco straordinario di attivazioni del 2015 (+54%), da ricollegarsi all’avvio del Programma Garanzia Giovani.
Le buone notizie riguardano le assunzioni avvenute dopo la conclusione dei tirocini extracurriculari: l’ente evidenzia in questo caso una progressiva crescita negli esiti occupazionali dei tirocini: fra il 2012 e il 2016 infatti la probabilità per gli ex tirocinanti di trovare un’occupazione entro il primo, terzo o sesto mese dalla conclusione del tirocinio è risultata triplicata.
Il livello di istruzione posseduto dai giovani assunti dopo i tirocini extracurriculari è risultato essere uno dei fattori determinanti per il loro inserimento nel mercato del lavoro: il tasso di assunzione a sei mesi dalla conclusione del tirocinio per giovani con una laurea è risultato in media più elevato rispetto a quello dei ragazzi meno istruiti.