Le tasse sugli affitti brevi sono legittime e devono pagarle anche gli intermediari online. Lo ha stabilito di recente il Tar Lazio, bocciando la richiesta di sospensiva avanzata da Airbnb, che ricorrerà al Consiglio di Stato. Neanche Booking vuole saperne. Nel frattempo, i clienti le avranno pagate?
Tasse anche per le locazioni brevi e senza sospensioni
Anche per gli affitti brevi stipulati grazie a un intermediario online si devono pagare le tasse come vuole la Legge. Così ha stabilito una recente sentenza del Tar Lazio, negando la sospensiva, che è già diventata l’incubo di colossi del settore come Booking e Airbnb. Il primo ha trovato la scorciatoia informando gli affittuari che dal 18 settembre scorso non gestisce più i loro pagamenti: proprietario e ospite avranno la massima discrezionalità nel raccogliere e trasferire le somme, ecco il problema.
Anche la nota community online, che permette a chiunque di affittare la propria abitazione o una stanza, non ha rispettato la scadenza del 16 ottobre e rischia la multa del Fisco. Per legge Airbnb deve raccogliere le tasse dai suoi affittuari e pagarle, ma si considera una “piattaforma”. L’Agenzia delle Entrate ha ricordato che per i contratti di affitto breve stipulati dal 1 giugno 2017 tra persone fisiche, vale il “regime della cedolare secca” con l’aliquota del 21%.
Immobili interessati e obblighi per gli intermediari
Le tasse sugli affitti brevi interessano gli immobili in territorio italiano delle classi catastali da A1 ad A11 (salvo la A10), le pertinenze e le stanze in locazione. Non sono dovute per quelli all’estero, non destinati ad abitazione o se la locazione supera i 30 giorni.
Devono pagarle tutti coloro che svolgono la funzione di intermediario, indipendentemente dal fatto che risiedano o meno in Italia, dalla forma giuridica e da come esercitino l’attività, offline oppure online. Sono tenuti a comunicare i dati del contratto, a trattenere il 21% dell’importo e a versarlo all’Agenzia delle Entrate. Nessuna ritenuta per gli affitti pagati con assegno bancario.
Scadenze e sanzioni previste
La tassazione sugli affitti brevi interessa tutti i contratti sottoscritti dal 1 giugno 2017 in poi. La prima scadenza per riscuotere e versare i corrispettivi all’erario era fissata al 16 luglio: Booking e Airbnb non hanno provveduto, i loro clienti lo avranno fatto?
Le sanzioni per le ritenute omesse o incomplete sono scattate per i contratti stipulati a partire dal 12 settembre. Se però il locatore ha commesso degli errori nella comunicazione dei dati, non sono ovviamente previste per gli intermediari. Le trattenute andavano versate entro il 16 ottobre per rispettare lo “Statuto dei diritti del contribuente” e venire incontro agli operatori in difficoltà. Airbnb aveva chiesto la sospensiva, bocciata dal Tar Lazio un mese fa, e ora si prepara al ricorso al Consiglio di Stato.