Lo spot Huawei fa riflettere sul potere dei social media

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Nel recente spot Huawei, oltre a pubblicizzare l’ultimo modello di smartphone, l’azienda cinese lancia un messaggio molto importante: ovvero che tutte le scelte possono fare la differenza.

Il nuovo spot Huawei, oltre a veicolare una campagna di brand toccante ed emozionale, ha voluto lanciare un potentissimo messaggio ai suoi – soprattutto giovani – potenziali clienti, mettendoli in guardia da un comportamento rischioso.

Proprio grazie alle nuove tecnologie infatti si possono diffondere a macchia d’olio atteggiamenti sbagliati. Il destino degli esseri viventi è nelle vostre mani perché potete condizionare il futuro anche con gesti che all’apparenza appaiono banali. Nel video promozionale si vede un grazioso e sconosciuto esemplare di animaletto.

Lo gnu gnu, così viene chiamato, si aggira in un bosco e viene scovato da un giovane che immediatamente condivide il filmato sui social network, inconsapevolmente. Inizia così un viaggio immaginario, proprio dopo lo scatto che viene fatto con la fotocamera del telefonino pubblicizzato con lo spot Huawei.

Il ragazzo invia agli amici l’istantanea utilizzando i servizi di messaggistica e i social. Diventa virale e, nel giro di pochissimo tempo, vengono prodotte magliette, gadget e palloncini con l’immagine del tenero gnu gnu. Ben presto però tutto ciò si trasforma in un incubo, con l’animale che viene rinchiuso in gabbia e che diventa oggetto di scherno.

Improvvisamente però le riprese tornano alla realtà e si vede di nuovo il ragazzo nel bosco con il cellulare in mano e lo gnu gnu di fronte. Consapevole delle conseguenze che tale azione avrebbe provocato, l’adolescente si rifiuta di scattare quella foto rinunciando alla notorietà ma risparmiando un destino triste alla creatura innocente.

Specismo e consumismo: cosa insegna lo spot Huawei

Negli anni ’70 uno psicologo di origini britanniche, Richard Ryder, inventò il termine specismo per descrivere la tendenza degli esseri umani a considerarsi superiori alle altre specie, molto spesso provocando sofferenze e discriminazioni. Lo spot Huawei riprende il filo logico di questo ragionamento rilanciandolo in chiave moderna e mettendo in guardia anche dal consumismo.

Recentemente ci sono stati alcuni precedenti poco qualificanti. Sul Web infatti ha iniziato a girare con insistenza il video di un topolino che faceva il bagno. La realtà invece era che non si trattava nemmeno di un topo ma di un’altra specie di roditore che peraltro stava soffrendo dovendosi togliere il sapone e probabilmente avvertendo fastidio. Solo per far felice chi lo stava riprendendo!