Reddito di cittadinanza, come dovrebbe funzionare

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Il reddito di cittadinanza, ormai, fa parte del nostro vocabolario. I politici non parlano d’altro, divisi tra chi lo vuole introdurre e chi dice che potrebbe addirittura spingere l’Italia verso il default economico.

Ma che cosa è esattamente il reddito di cittadinanza, che in campagna elettorale è stato uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle, soprattutto al Sud? E come dovrebbe funzionare questa pratica, che ha fatto balzare il movimento di Beppe Grillo in testa alle elezioni politiche?

reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza, da 780 a 1.872 euro al mese

Che il reddito di cittadinanza fosse un tema interessante, era chiaro da tempo, ma per chi avesse dei dubbi, le conferme sono arrivate subito dopo le elezioni, quando in alcune città italiane i cittadini si sono recati ai Caf per avere i moduli per richiedere il reddito.

Secondo le promesse elettorali del Movimento 5 Stelle, tutti i cittadini, dai singoli maggiorenni alle famiglie, avrebbero diritto al reddito di cittadinanza. Ai single senza alcun tipo di reddito andrebbero 780 euro mensili. A chi invece ha già un reddito, ma sotto i 780 euro, verrebbe data un’integrazione per arrivare a questa cifra.

Riguardo le famiglie, il Movimento 5 Stelle prevede scaglioni in base alla composizione, a partire da 1.014 euro per famiglie di 2 componenti con un solo genitore per arrivare a 1.872 euro per le famiglie con 5 componenti.

Reddito di cittadinanza, i costi

Il costo per lo stato sarebbe attorno ai 15 miliardi di euro l’anno, dicono i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, aggiungendo che il costo scenderebbe dal momento in cui i cittadini iniziano a lavorare. Gli altri partiti parlano invece di un costo che non sarebbe inferiore ai 38 miliardi di euro annui.

Incentivo alla disoccupazione o aiuto ai cittadini?

Gli oppositori del Movimento 5 Stelle non hanno dubbi: il reddito di cittadinanza non è un aiuto ai poveri bensì un incentivo alla disoccupazione, perché le persone sarebbero pagate per non lavorare, o per lavorare in nero.

I grillini invece dicono che il reddito di cittadinanza sarebbe vincolato a un progetto di formazione e di aiuto ai centri per l’impiego da una parte, e alla ricerca di lavoro dall’altra. Se il cittadino rifiutasse il lavoro per più di tre volte, perderebbe anche il diritto al reddito di cittadinanza.

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