La psicoterratica è una vera e propria patologia. Potreste essere affetti da questo disturbo se abitate lontano dalla natura incontaminata o se vi siete trasferiti in un grande centro urbano privo di verde.
Cosa significa la parola psicoterratica
Avevate mai sentito parlare di psicoterratica? Questo strano vocabolo è stato inventato nel 2000 da Glenn Albrecht, un noto professore di origini australiane che si occupa di sostenibilità ambientale.
Con psicoterratica si indica una malattia che potrebbe rivelarsi anche abbastanza grave, causando ansia e sensazione di forte stress. Probabilmente il vostro dottore non sarebbe in grado di diagnosticare questa patologia, essendo ancora in fase di studio da parte della comunità scientifica ma gli effetti sono molto seri e concreti.
Se avete deciso di cambiare casa e avete traslocato da poco tempo in una zona caratterizzata solo da strade e cemento, senza nemmeno saperlo potreste soffrire proprio di psicoterratica.
La teoria su cui si basa la scoperta del professore è che l’igiene mentale sia strettamente correlata con la natura. Allontanandosi in maniera troppo repentina da boschi e prati, infatti, l’essere umano paga un prezzo molto caro in termini di percezione di malessere.
La natura diventa una cura
In questi giorni è uscito un libro molto interessante di Juila Plevin nel quale l’autrice ipotizza addirittura che un bagno nella foresta, inteso come immersione completa nella dimensione naturale, sia perfino curativo.
La scrittrice ha studiato per molto tempo la materia del design. Per realizzare i propri sogni si è dovuta trasferire a New York. I grattacieli che si sviluppavano in verticale e il contesto del tutto innaturale la facevano sentire oppressa.
Quando poi è tornata nella città di San Francisco ha deciso di affidarsi a una sorta di psicoterapia che consisteva nel passeggiare all’aria aperta. Il miglioramento delle proprie condizioni è stato immediato. La scrittrice ha preso la decisione di fondare un’associazione che si dedica alle immersioni curative nella natura.
In Giappone la terapia risale al 1982
Molto prima che il professore australiano Glenn Albracht sdoganasse la parola psicoterratica il Giappone sperimentò cure basate sullo stretto contatto con gli alberi.
L’immersione nel bosco viene praticata nello Stato asiatico già dal 1982, su consiglio diretto delle autorità governative. L’agenzia forestale propose ai cittadini di fare lunghe passeggiate nelle vaste aree boschive, proprio per aumentare il benessere personale.
Gli scienziati giapponesi confermarono poi che gli alberi avevano realmente un effetto benefico contribuendo alla riduzione dello stress .