Cos’è l’opzione donna?
La prima notizia positiva è che anche nel 2019 ci sarà l’opzione donna. Questa norma comprende un regime agevolato proprio per le lavoratrici, che in questo modo possono usufruire della pensione anticipatamente. Tale provvedimento esisteva anche lo scorso anno ma è stato recentemente confermato con la Legge di bilancio, approvata dal Parlamento italiano proprio al termine del 2018.
La normativa risale addirittura alla Legge ribattezzata Legge Maroni del 2004. Quando poi Monti è andato al Governo nel 2001 la Legge Fornero ha riconfermato l’Opzione donne. Grazie a questa Legge se siete donne potete fuoriuscire dal mondo del lavoro e andarvene in pensione con un piccolo anticipo rispetto ai vostri colleghi maschi. L’unica differenza che avrete è il calcolo: l’assegno, in caso di uscita anticipata, verrà conteggiato utilizzando il sistema completamente contributivo.
Pensione donne 2019
Le novità della pensione donne 2019 riguardano numerosi aspetti, con sconti sia sul monte complessivo dei contributi necessari per l’accesso alla pensione, sia con agevolazioni sui coefficienti di calcolo delle stesse. Infatti per conteggiare quanto prenderete di pensione dovreste fare un conteggio piuttosto complesso con un parametro fisso che moltiplicato per i contributi versati trasforma la cifra nella vostra spettanza pensionistica.
Con la pensione donne 2019 potrete ritirarvi dal lavoro con 41 anni di contribuzione e 10 mesi. Per gli uomini invece occorrerebbe un anno in più di prestazione lavorativa. Casi particolari riguardano il cumulo contributivo che avete all’interno di gestioni previdenziali differenti.
Dipendenti e autonome
Bisogna fare una differenziazione netta tra lavoratrici dipendenti e autonome per avere un quadro dettagliato della questione relativa alla pensione donne 2019 e ai requisiti per averla in anticipo. Le lavoratrici che operano in regime di dipendenza e subordinazione dal proprio datore di lavoro, per esempio quelle del settore privato come le operaie o le impiegate, devono aver superato i 57 anni di età e 7 mesi a far data dal 31 luglio dell’anno 2016.
Inoltre dovranno aver accumulato 35 anni di contribuzione prima del 2016. Per le autonome occorrerà un anno in più di età, alle medesime condizioni delle dipendenti. Ci sono poi le finestre di attesa, rispettivamente di 12 e di 18 mesi. C’è inoltre la cosiddetta “Ape sociale”, ovvero l’anticipo che è a carico dello Stato per particolari condizioni sociali. Ci sono novità nella pensione donne 2019 anche per le madri che avranno diritto a un anticipo di 4 mesi per ciascun figlio ma con un tetto massimo di 1 anno per l’uscita anticipata.