Pensione di vecchiaia, ecco tutte le novità dell’Inps

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La pensione di vecchiaia è la forma più comune per il pensionamento tra quelle riconosciute dall’Inps e soddisfa due requisiti: l’età pensionabile e l’anzianità contributiva e assicurativa. Vediamo la situazione per le pensioni attuali e capiamo che cosa cambierà dal 2019.

Pensione di vecchiaia, i requisiti

Riguardo l’età pensionabile, questa è a oggi pari a 66 anni e 7 mesi d’età ed è valida per donne, uomini, lavoratori dipendenti e autonomi. Riguardo l’anzianità contributiva e assicurativa, chi vuole andare in pensione non deve avere meno di 20 anni di contributi versati o accreditati.

Inoltre, il lavoratore deve avere effettuato il primo accredito contributivo entro il 1 gennaio 1996: se no, si potrà andare in pensione se l’assegno previdenziale non risulta inferiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale, che per il 2018 è di 453 euro, per una pensione minima di 679,50 euro.

Pensione di vecchiaia, le novità 2019

Nel 2019, per effetto dell’incremento delle aspettative di vita rilevato dall’Istat, l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia verrà rivista al rialzo. Bisognerà avere un’età di 67 anni o di 71 per la pensione di vecchiaia contributiva. Le stime prevedono un nuovo aumento dell’età pensionabile dal 2021, secondo la Legge Fornero che ha fissato per il 2021 un nuovo adeguamento con le aspettative di vita.

Pensione di vecchiaia contributiva

È la pensione per chi ha maturato anzianità contributiva dopo il 1 gennaio 1996, con un importo della pensione inferiore a 1,5 volte quello dell’assegno sociale. In questo caso, l’età pensionabile si eleva a 70 anni e 7 mesi, ma la contribuzione si abbassa, poiché ne è sufficiente una effettiva di 5 anni.

Pensione di vecchiaia, come fare domanda

La richiesta di questo tipo di pensione può essere presentata tramite il sito Inps, oppure chiamando il numero verde 803164 (gratuito, da rete fissa) o 06/164164 (a pagamento, da rete mobile), o ancora consultando un patronato.