L’arrivo dell’autunno porta con sé novità per quanto riguarda l’obbligo vaccinale. Se alcune categorie professionali sono già state interessate dall’obbligo di vaccinazione, come accade per quelle sanitarie, per altre invece si discute ancora e sono al vaglio delle modifiche per quanto riguarda il modus operandi fino ad ora adottato. Se ancora non avete il green pass probabilmente vi starete chiedendo cosa accadrà nelle prossime settimane. Il diktat sembra essere il seguente: niente vaccino? Ecco come cambia la situazione lavoro.
Le novità per il personale scolastico
I primi a vivere delle novità importanti per quanto riguarda l’obbligo del vaccino sono i professori e più in generale il personale scolastico: tutti i lavoratori della scuola dovranno essere dotati di green pass per accedere ai locali scolastici. Al momento il Governo non ha ancora stabilito che cosa accadrà per coloro che non sono dotati della certificazione, di certo non potranno recarsi al lavoro e dovranno essere considerati assenti ingiustificati visto che fin dai primi mesi del 2021 è stata data la possibilità a tutti i lavoratori della scuola di accedere al vaccino attraverso una corsia preferenziale. Sembra però abbastanza naturale, come già accaduto per due lavoratori di una RSA di Modena che sono stati sospesi dal lavoro senza stipendio, che i professori che non si adegueranno alle nuove norme non avranno diritto allo stipendio, così come sancito dall’art 4 Dl 44/2021.
Niente vaccino? Come cambia la situazione lavoro in generale
Anche se non svolgete professioni sanitarie e non lavorate a scuola, non è detto che il problema dell’obbligo del vaccino non vi tocchi, visto che il Governo considera la campagna vaccinale come la chiave di svolta per uscire dall’emergenza Covid e far ripartire l’economia.
Per cui anche gli studenti e i professori universitari sono tenuti ad esibire il green pass e presto l’obbligo potrebbe essere esteso a molte altre categorie. Ciò che preoccupa, purtroppo, è il numero ancora alto di persone prive addirittura della prima dose del vaccino. Solo il 57,61% delle persone che hanno un’età compresa fra i 40 e i 49 anni ha concluso il percorso vaccinale e proprio in questa fascia di età è compreso il maggior numero di persone che si dimostrano scettiche sulla sua efficacia. La situazione non cambia di molto fra i 50/59enni nella quale solo il 69,85% ha la doppia dose di vaccino.