Materie scientifiche all’Università: in Italia non sono incentivate?

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Solo il 25% degli italiani si è laureato in materie scientifiche all’università secondo il report “Education at a glance 2017”. Ma la situazione è più grave perché la crisi riguarda la laurea in generale: appena il 18% ne ha una, la metà della media Ocse.

Italia in coda all’Ocse per numero di laureati

Chi studia materie scientifiche all’università probabilmente non è italiano.
Nessuna bizzarra teoria, è la triste realtà che consegna Education at a glance 2017, il prestigioso report annuale sull’istruzione dei Paesi dell’Ocse, quelli più avanzati. In Italia invece ad avanzare sono i laureati in materie umanistiche, da quelle letterarie fino alle artistiche. Sono il 30% del totale e toccano il 39% nella fascia 25-34 anni, contro il 25% di quelli che hanno compiuto studi scientifici. Purtroppo “avanzare” è una parola grossa: da noi i laureati non abbondano affatto essendo appena il 18%, neanche la metà della media Ocse (37%). In Svizzera sono il 41%, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna addirittura il 46%. In questo scenario è difficile mantenere l’ottimismo facendo i confronti. C’è poco da consolarsi guardando chi sta peggio… solo il Messico.

Mancanza di incentivi o di consapevolezza?

Pochi italiani scelgono di studiare discipline economiche e materie scientifiche all’università, eppure le possibilità di lavoro e gli stipendi sono superiori rispetto agli altri. Come mai? Accade perché scelgono un corso senza la consapevolezza delle opportunità che ne ricaveranno, secondo il tecnico dell’Ocse Francesco Avvisati, coautore dello studio riguardo all’Italia. Gli incentivi per compiere studi scientifici sono minimi. Escludendo i premi e le borse di studio pubbliche e private, sono poche le università e le facoltà che offrono agevolazioni agli studenti iscritti o che devono immatricolarsi. Quasi mai vanno oltre la riduzione delle tasse o, al massimo, l’esonero di quella del primo anno di corso. All’estero Matematica, Tecnologia & Co. sono più gettonate, basta pensare che ha un titolo scientifico il 29% dei britannici e il 37% dei tedeschi.

Perché è importante laurearsi in materie scientifiche all’università

La domanda di competenze è influenzata dai processi sociali in corso – dalla globalizzazione all’evoluzione tecnologica all’allungamento della vita – i quali generano “bisogni emergenti” che rischiano di rimanere scoperti. Secondo l’Ocse è necessario supportare gli studenti nella fase di orientamento, affinché acquistino maggiore consapevolezza delle nuove necessità, e incentivarli su più fronti a studiare materie scientifiche all’università. Tra gli interventi suggeriti figurano: la ridefinizione degli importi di tasse e borse di studio, il coinvolgimento di esperti in materia di lavoro nella fase di orientamento alle superiori, l’introduzione di un “ri-orientamento” durante il percorso accademico, il rafforzamento dei legami insegnamento-economia e università-imprese.