Linkedin, il social network del lavoro, tra bugie e inganni

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Sono tre le bugie quotidiane con le quali gli utenti del social network del lavoro Linkedin mentono sulle proprie competenze e abilità. Ecco le più frequenti di sempre.

Il più popolare social network per la ricerca di lavoro consente ai propri utenti di interagire fra loro e mettere in mostra le proprie competenze per trovare un nuovo impiego. Ma la menzogna è in agguato.

Infatti su Linkedin ognuno cerca di far sembrare il proprio lavoro importante e impegnativo.

Linkedin

Linkedin: le 3 bugie quotidiane degli utenti più frequenti

Bugia numero 1: le competenze

Ciò che capita sempre molto frequentemente è che gli utenti di Linkedin gonfino le proprie esperienze per arricchire un profilo che altrimenti sarebbe molto scarno. La possibilità, poi, di richiedere la conferma delle competenze possedute dagli altri utenti consente di creare scambio di informazioni e traffico che serve più al sito stesso che non all’utente per la ricerca di un lavoro.

Se siete, quindi, alla ricerca di un determinato profilo professionale che possieda determinate competenze, vi occorrerà verificare con attenzione ben più di un profilo per riuscire a individuare chi effettivamente abbia svolto determinate mansioni o sia in possesso di specifiche abilità e competenze.

Bugia numero 2: il linguaggio

La seconda bugia più frequente che vi può capitare di leggere è invece quella relativa al linguaggio. Su Linkedin 3 bugie quotidiane su 4 sono relative al modo di inquadrare la propria professione e di far apparire anche un piccolo ruolo all’interno di un’organizzazione aziendale una figura chiave.

Ecco allora che è tutto un fiorire di espressioni come responsabile di e specialista in che in realtà molto spesso significano poco o nulla. Nel tentativo di apparire più importanti di quanto in realtà non si è oppure per farsi contattare per posizioni più elevate di quelle occupate, gli utenti di Linkedin riempiono il proprio profilo di qualifiche mai possedute.

Bugia numero 3: le collaborazioni

Sicuramente saprete che Linkedin nasce con l’obiettivo di creare reti di collaborazioni fra i diversi utenti. Peccato, però, che questa vetrina di grande visibilità stia diventando un vero e proprio terreno di battaglia all’interno del quale ognuno cerca di avere più visibilità dell’altro, millantando rapporti lavorativi e collaborazioni che spesso non esistono davvero.

Rispetto allo scopo originario di Linkedin, dunque, il popolare social network è diventato piuttosto un’arena di battaglia. Un vero peccato perché in questo modo, per dare spazio all’ego di ogni singolo utente, viene meno il principio basilare sul quale il social network del lavoro è stato costruito.

Considerando la grande visibilità che anche in termini di SEO questo social network può dare, è auspicabile un ritorno alle origini per sfruttare al meglio le sue funzionalità.

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