La nuova legge antisprechi amplia il paniere dei beni donabili, estendendo altresì le agevolazioni fiscali relative alle donazioni in favore di enti e associazioni del terzo settore iscritti al Registro unico nazionale.
La legge antisprechi
La legge numero 166 del 2016, definita legge antisprechi, è stata concepita con l’intento di ridurre lo sperpero di beni importanti, favorendo così la filiera virtuosa. In questa direzione si è deciso recentemente di inserire nel paniere nuovi prodotti, concedendo a chi destina aiuti materiali agli enti del terzo settore delle agevolazioni fiscali. A beneficiare non sono solamente le associazioni, ma anche cooperative e imprese sociali, a patto che siano iscritte all’istituendo Registro unico nazionale.
Gli obiettivi del provvedimento
A contenere le novità è il testo del Ddl bilancio 2018 approvato dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, prima di passare al voto finale dell’aula. La legge antisprechi prevede la cessione gratuita di beni nelle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di alimenti, farmaci e altri prodotti. Il provvedimento mira a ridurre appunto lo spreco che si verifica durante i vari passaggi della catena, dalla realizzazione degli articoli alla loro diffusione. Si possono così facilmente recuperare le merci non usate o non vendute.
I promotori
Ad attendere la legge antisprechi c’erano le aziende, specialmente quelle della grande distribuzione e le organizzazioni del terzo settore, soprattutto quelle impegnate nella raccolta di prodotti derivanti dalle eccedenze della catena produttiva per il sostegno dei poveri. Prima dell’approvazione degli emendamenti da parte della Commissione Bilancio, i rappresentanti di tali categorie si sono riuniti, per volontà della deputata Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge, per promuovere la piattaforma realizzata per favorire le donazioni: www.iononspreco.it.
I prodotti da donare
Ci sono molte tipologie di articoli che possono essere destinate agli enti che operano in ambito sociale. Tra queste ci sono medicinali, articoli di medicazione e prodotti per la cura della persona e della casa, nonché quelli di cartoleria. Ovviamente per i farmaci ci vuole la tracciabilità, in modo da garantire la qualità e l’integrità degli stessi perché possano essere tranquillamente usati dai destinatari.
Le agevolazioni fiscali
La donazione non rientra tra le cessioni che generano profitto, quindi a livello fiscale non si applica alcuna imposta, ma al contrario si permette di detrarre i costi sostenuti per donare il bene. La legge antisprechi prevede agevolazioni fiscali atte a eliminare qualsiasi tipo di imposizione, inclusa l’Iva, e il recupero delle spese, se il valore della donazione è inferiore a 15 mila euro. Si favoriscono così le imprese che destinano i prodotti invenduti a enti benefici.