Cosa ci succede se lavoriamo non stop
Lavorare non stop non porta del bene: aumentano gli incidenti sul posto di lavoro, cresce il livello dello stress e si sviluppano malattie varie. Uno studio recente rivela che più di 400 milioni di persone nel mondo lavora 49 o più ore la settimana.
Il problema, purtroppo, è che spesso gran parte delle persone che lavora non stop semplicemente non ha scelta.
Lavorare non stop riduce la produttività
Anche se i capi preferiscono tra i loro dipendenti quelli che non riposano mai, la verità è che lavorando non stop la produttività si riduce. Inoltre, i lavoratori si sentono malati e difatti lo diventano, anche se spesso di patologie non semplici da dimostrare.
Esistono inoltre stime secondo le quali lavorare non stop, o comunque per molte ore in straordinario, aumenta le probabilità degli incidenti sul posto di lavoro di oltre il 60 percento.
Lavorare non stop, i pericoli
Ci sono diversi esempi che indicano i pericoli di lavorare non stop: per esempio, se ci siamo svegliati alle 8 del mattino e se siamo ancora svegli all’una di notte, il nostro corpo si comporterà come se avessimo avuto lo 0,05 percento di alcol nel sangue, percentuale per cui in molti paesi non è permesso guidare.
Un altro esempio di pericolo del lavoro non stop è quello di essere sempre reperibili al telefono o via mail. Secondo uno studio statunitense il livello del cortisolo, l’ormone che regola il livello dello stress, è molto più alto nelle persone che devono sempre essere connesse per motivi di lavoro.
Come cambiare le cose
Il consiglio è semplice: se possiamo lavorare di meno, bisogna farlo, siccome lavorare non stop non ha effetti positivi né sul nostro lavoro, né sulla nostra salute. Ne risentono soprattutto i freelance, che se da una parte hanno il vantaggio di essere più indipendenti, dall’altra sono sottoposti a ritmi lavorativi frenetici che devono rispettare.
Ma quando ci si trova di fronte la scelta tra lavorare di meno o essere malati, la scelta dovrebbe essere chiara e semplice.