Italiaonline, la situazione della storica web company, tra licenziamenti e dividendi

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Italiaonline, per chi non la conoscesse, è una internet company posseduta dal magnate egiziano Naguib Sawiris. La società è nata inizialmente dall’acquisizione nel 2012 da parte di Libero srl, proprietaria dell’omonimo portale web, di Matrix spa, a cui faceva capo il portale Virgilio.it, e Dada.

A metà del 2016 si arriva all’attuale assetto, con la fusione tramite incorporazione con Seat Pagine Gialle, al costo di 60 milioni di euro. L’obiettivo dichiarato è di creare la più grande Internet company italiana, leader nella pubblicità digitale e nei servizi internet per le PMI.

Seat, risanata appena l’anno prima grazie a un concordato preventivo frutto del sacrificio di creditori, lavoratori e risparmiatori, portava in dote 114 milioni di liquidità e la quotazione in borsa per Italiaonline, che fino ad allora aveva, invano, tentato di entrare in Piazza Affari. Non da ultimo, Seat beneficiava di un accordo di cassa integrazione per la ristrutturazione della società.

Italiaonline: cassa integrazione per i dipendenti e maxi dividendo per gli azionisti

Alla fine del 2016 Italiaonline ha applicato la cassa integrazione straordinaria per quasi la metà dei dipendenti, 305 a zero ore e 306 a rotazione, con la motivazione della ristrutturazione dell’azienda e, in particolare, per il passaggio dalla carta al digitale.

Il costo della CIGS per lo Stato è calcolato in 17 milioni di euro. Quattro mesi dopo, l’assemblea degli azionisti distribuisce un dividendo straordinario di 80 milioni di euro ai grandi soci dell’azienda: una decisione legalmente lecita ma che ha suscitato dure polemiche sull’opportunità morale di tale decisione.

Italiaonline: licenziamenti per i dipendenti e bonus per i dirigenti

A marzo 2018 Italiaonline dichiara di avere in programma il licenziamento di 400 esuberi, 248 a Torino e 152 nelle altre sedi sparse in tutta Italia. Contestualmente vengono deliberati bonus per i dirigenti per 7 milioni di euro circa.

Secondo il piano dell’azienda nessuno dei cassaintegrati potrà rientrare in azienda.

Particolare scalpore suscita la chiusura della sede storica di Torino, quartier generale della storica Seat Pagine Gialle, dove i 241 dipendenti non licenziati sarebbero costretti a trasferirsi da Torino e Assago, la sede centrale di Italiaonline che si trova alle porte di Milano, o a diventare pendolari affrontando un viaggio di circa 4 ore o più tra andata e ritorno.

L’accusa mossa a Italiaonline è di voler aggiungere a quelli già annunciati licenziamenti mascherati da trasferimenti. Molte critiche sono giunte dai media e dalle istituzioni locali riguardo al piano industriale della società – praticamente inesistente – che è apparso più incentrato su obiettivi finanziari a breve termine che su uno sviluppo a medio e lungo periodo.

Non mi piace più investire nelle telecomunicazioni e punto a vendere i miei investimenti” ha dichiarato Sawiris ad aprile 2018 illustrando i suoi piani futuri e precisando di volersi ritirare dai media anche in Italia puntando invece su immobiliare, servizi finanziari e agroindustria.

Pare dunque, leggendo tra le righe delle dichiarazioni del magnate egiziano, che la prospettiva di Italiaonline sarà quella della vendita.