L’intelligenza artificiale non è affatto nemica dell’occupazione. Uno studio pubblicato in occasione dello World Economic Forum fornisce una lettura confortante delle prospettive di interazione tra uomo e macchina.
Chi ha paura dell’intelligenza artificiale?
L’idea che il robot un giorno possa soffiarvi il posto di lavoro è uno stereotipo oppure è una preoccupazione concreta? Va detto che nella storia dell’industria la macchina è stata davvero presa di mira. Basti pensare al fenomeno del luddismo, nato nel periodo della rivoluzione industriale, che già alla fine del 1700 vedeva gli operai che sabotavano i telai meccanici per protesta.
La motivazione era che l’intelligenza artificiale di quel tempo, rappresentata da questi macchinari, potesse sostituire del tutto il lavoratore. Inoltre la meccanizzazione era una delle cause principali dell’abbassamento dei salari e conseguentemente del potere d’acquisto.
Oggi numerose aziende licenziano una parte del personale proprio perché all’interno della fabbrica decidono di montare un impianto automatico ultramoderno che non ha praticamente bisogno di operai, fatta eccezione per i pochi addetti specializzati che ne controllano il corretto funzionamento.
Il concetto stesso di manodopera viene quasi ad esaurirsi di fronte al progresso tecnologico. I volumi di produzione aumentano ma nel contempo non c’è una crescita occupazionale. Anzi, vengono fatti tagli e riduzioni di organico che generano incertezza per il futuro alla forza lavoro. Sembra che i miglioramenti riguardino solo i profitti dei manager, danneggiando irrimediabilmente impiegati e operai. Me è davvero tutto così negativo?
Lo studio presentato da Accenture al Forum Economico Mondiale
Accenture è un’importante impresa che si occupa di consulenza in merito alle strategie imprenditoriali. In occasione del World Economic Forum l’azienda ha presentato un interessante studio sui benefici che deriveranno nel futuro prossimo proprio dall’intelligenza artificiale.
Da quanto emerge non vi dovrete preoccupare per l’automazione della fabbrica in cui lavorate. Al contrario, dovreste essere ben felici di accogliere queste nuove tecnologie. Lo studio sottolinea che entro il 2020 i ricavi aziendali dovrebbero aumentare del 38% a causa dell’intelligenza artificiale. Il calcolo sulla variazione dell’occupazione ha un confortante segno positivo, con un incremento di posti di lavoro del 10%.
I miglioramenti previsti con l’intelligenza artificiale
Nel settore del digitale la prospettiva di miglioramento è del 46% calcolato sul fatturato complessivo, con un beneficio occupazionale del 21%. Anche intervistando i manager l’impressione sul futuro è abbastanza rosea. 6 dirigenti su 10 pensano che le imprese debbano correre ai ripari assumendo personale in grado di utilizzare la tecnologia dell’intelligenza artificiale.
Il 54% dei manager ritiene senza ombra di dubbio che l’uomo e la macchina svilupperanno un ottimo rapporto.