Importi pensioni: ci saranno due novità. Quella positiva è il leggero aumento per coloro che sono già pensionati. Invece chi andrà in pensione nel 2019 riceverà un assegno inferiore.
Importi pensioni e cambiamenti normativi
Recentemente la coalizione di Governo ha proposto la cosiddetta quota 100. Questa innovazione permetterebbe alle persone una fuoriuscita anticipata dal mondo del lavoro, in netta controtendenza con la riforma voluta da Monti e dalla Fornero. Stando alla prospettiva indicata il numero identificativo della soglia, ovvero 100, sarebbe il risultato della somma tra l’età del lavoratore e l’anzianità di servizio.
Condizione che si abbiamo 38 anni di contribuzione. Per fare un esempio concreto un dipendente che ha versato 35 anni di contribuzione, con la riforma Fornero sarebbe andato in pensione a 67 anni. Con la nuova Legge il traguardo tanto ambito della pensione arriverebbe con 2 anni di anticipo, cioè a 65 anni, poiché la somma è, appunto, 100.
L’assegno per chi va in pensione nel 2019 sarà più basso
Al netto delle ipotesi di variazione delle normative, ancora da definire e da capire, c’è un dato inconfutabile che purtroppo segna un trend negativo. I coefficienti di trasformazione ricalcolati sulle pensioni che inizieranno ad essere liquidate l’anno prossimo produrranno assegni inferiori se confrontati con il passato.
La diminuzione dell’importo sarà abbastanza contenuta ma non è sicuramente una notizia positiva per i neo-pensionati. Una quota del calcolo complessivo sui contributi, infatti, viene conteggiata con un coefficiente che trasforma l’importo versato in pensione.
Questo parametro viene rivisto ogni anno e ha un effetto diretto sull’entità dell’assegno pensionistico. La stima che viene fatta è di una diminuzione che si aggira intorno all’1,2%. Questa penalizzazione riguarderà solo ed esclusivamente coloro che andranno in pensione a partire dal 2019.
Le buone notizie per i pensionati
Tra importi pensioni e potere d’acquisto c’è sempre stato un legame molto stretto. Si potrebbe dire addirittura che il rapporto tra gli importi delle pensioni e i prezzi dei beni di consumo è l’indice che meglio di qualunque altro rappresenta il valore effettivo dell’assegno.
Questo meccanismo oggi è chiamato perequazione. Chi è già in pensione vedrà un aumento dell’1,1%, proprio in relazione alla rivalutazione che viene effettuata sul calcolo degli aumenti dei prezzo al consumo. La notizia vi farà sicuramente sorridere se anche voi siete già in pensione.
L’unico dettaglio da verificare è che il vostro assegno non sia superiore a 1522€ poiché oltre questa soglia non si applica la perequazione al 100% e conseguentemente ci sarà un aumento più contenuto, ovvero fino a 2500€ di pensione il rialzo sarà dello 0,99%.