Sempre più di frequente leggiamo informazioni sui droni e sul loro utilizzo nella società attuale. In Italia ci sono già diverse scuole che insegnano come pilotare questo tipo di apparato e forniscono adeguate licenze di abilitazione una volta superato l’apposito corso.
Come quasi tutto, i droni hanno i loro lati positivi e i loro lati negativi, in relazione al mercato del lavoro. L’aspetto negativo è che, probabilmente, in futuro potrebbero sostituire l’uomo in diverse mansioni. L’aspetto positivo è che, necessitando di una vera e propria ‘guida’, possono generare nuove opportunità lavorative.
Ci sono aziende che stanno già cercando piloti di droni con abilitazione per svolgere specifiche mansioni aziendali. E’ il caso di Endesa, in Spagna, che sta istruendo piloti di droni per la supervisione della rete elettrica, o di Überbaum azienda che costruisce droni da utilizzare specificatamente nei settori dell’agricoltura e dell’ambiente. E poi c’è Amazon, pioniere della distribuzione mondiale, che li sta testando per innovare la propria rete logistica.
Oltre alla possibilità di diventare pilota (per uno stipendio medio di 1200 euro netti al mese) ci sono diversi nuovi progetti in fase di attivazione legati all’utilizzo dei droni, dal settore meccanico a quello tecnico/logistico.
Ad oggi non c’è ancora una regolamentazione definitiva sull’uso e sulle limitazioni dei droni ma formarsi in questo campo può essere sicuramente utile per aumentare le tue possibilità di impiego.