Gravidanza al lavoro: come e quando comunicarla
Come e quando comunicare la gravidanza al datore di lavoro
Siete in dolce attesa e state pensando come e quando comunicare la gravidanza al datore di lavoro? Innanzitutto dovete sapere che ci sono tante lavoratrici che si trovano di fronte a questo dilemma temendo di commettere un errore. Tuttavia scegliendo il momento giusto potete evitare incomprensioni e qualsiasi genere di difficoltà nella gestione del rapporto lavorativo. Per prima cosa c’è da sfatare un falso mito: le normative italiane non prevedono un obbligo su quando e come comunicare la gravidanza al datore di lavoro. L’unico vincolo riguarda il dover rendere nota la gravidanza prima dell’inizio del congedo di maternità per ovvie ragioni. Non c’è però una definizione di quanto tempo prima bisogna avvertire per cui ci si può regolare in piena autonomia.
Alcuni utili consigli per voi
La scelta la dovete fare in funzione dell’esperienza che state vivendo. Ad esempio, se siete costantemente alle prese con nausee e problemi di diverso genere, meglio dirlo subito anche perché la situazione si paleserebbe in maniera evidente. In linea generale è sempre bene attendere fino alla fine del terzo mese di gravidanza anche perché, purtroppo, le statistiche ci dicono che c’è maggiore probabilità di subire un aborto spontaneo in questo lasso temporale. Trascorsi i primi tre mesi e con una situazione che va decisamente a migliorare, potete tranquillamente pensare di comunicare al datore di lavoro la felice notizia. Un ulteriore consiglio è di non indugiare eccessivamente per cui sarebbe saggio per evitare conflitti, comunicando il vostro stato solo pochi giorni prima del congedo.
Le modalità con cui comunicare la gravidanza al datore di lavoro
Ci sono diversi approcci che potete prendere in considerazione. La prima modalità è quella della comunicazione verbale per cui potete anticipare il tutto al vostro datore di lavoro il che certamente è preferibile per creare un rapporto basato sulla reciproca stima, fiducia e rispetto. L’alternativa è di procedere con una comunicazione scritta. Tra l’altro si può pensare prima alla comunicazione verbale e poi a quella scritta. In quest’ultimo caso bisogna procedere con una lettera con raccomandata A/R da inviare ovviamente all’azienda. Scegliendo di preannunciare la questione verbalmente al datore di lavoro e poi procedere in maniera ufficiale con l’invio della comunicazione scritta, certamente minimizzerete il rischio che possano crearsi delle incomprensioni.