Come ogni anno anche il 2017 attende la sua consueta giornata mondiale senza tabacco. Si tratta di un appuntamento che richiama come sempre l’attenzione dell’opinione pubblica verso un tema dalle notevoli ricadute sociali.
Il fumo una minaccia per la salute
Gli studi e le evidenze scientifiche che si sono affermati negli anni hanno dimostrato quali sono gli effetti nocivi del fumo sulla salute delle persone. Migliaia di campagne di sensibilizzazione hanno acceso i riflettori sulle conseguenze che condotte e comportamenti scorretti provocano sui fumatori e le persone a loro più prossime. Nel tempo le legislazioni occidentali hanno introdotto vincoli sempre più rigidi per limitare il fumo in ambienti pubblici e lavorativi a tutela della salute collettiva. Tutto questo ha condotto ad una maggiore e più diffusa consapevolezza sui rischi derivanti dall’uso di tabacco introducendo l’adozione di pratiche più virtuose volte ad affermare la necessità di vivere in ambienti più salubri sotto il profilo della qualità dell’aria e della salute personale.
La giornata mondiale senza il tabacco
In questo quadro si inserisce la giornata mondiale senza il tabacco che pone l’accento su danni e fenomeno del tabagismo nel mondo. La giornata venne indetta per la prima volta nel 1988 dall’Organizzazione mondiale della Sanità e si prese atto per la prima volta su scala globale della diffusione del fumo e dei danni correlati. Nonostante gli anni trascorsi le conseguenze dirette del fumo sulla salute continuano a provocare vittime. Le stime dell’OMS in tal senso attestano le morti a circa 6 milioni ogni anno.
Ciò significa che nonostante le numerose iniziative di prevenzione e sensibilizzazione la strada per impedire che il fumo continui a rappresentare un problema è ancora molto lunga.
Al di là del messaggio l’iniziativa punta a spingere i fumatori ad astenersi per un’intera giornata dal fumo. Un atto simbolico che mira a suscitare una riflessione sui propri comportamenti e sulle proprie abitudini.
Il fumo negli ambienti di lavoro
Ogni fumatore – e non solo loro – sa quanto sia difficile sottrarsi alla cosiddetta pausa sigaretta. Un tema di particolare interesse non solo per i diretti interessati ma anche per coloro che sono chiamati a gestire i luoghi di lavoro. Da un lato infatti ci si deve confrontare con una rigida normativa che vieta il fumo negli ambienti lavorativi, dall’altra la necessità di conciliare il quadro normativo e le esigenze produttive con le richieste manifestate dai lavoratori.
Alcune aziende hanno predisposto delle vere e proprie aree riservate ai fumatori. Altre hanno invece puntato sulla creazione di spazi e momenti disicentivanti per spingere i loro dipendenti a modificare i loro stili di vita e ad adottare più salubri comportamenti. Immaginare una soluzione univoca diventa difficile. Ogno realtà infatti sarà chiamata a fare i conti con i propri spazi disponibili e le necessità aziendali.