Freelance e stipendio: quanti guai! 7 dritte per ricevere pagamenti puntuali

Rate this post

Nei dati dell’occupazione italiana c’è una categoria che resta fuori dalle statistiche: i freelance, ovvero i lavoratori indipendenti che riescono a guadagnare grazie ad attività autonome. L’Italia è il paese europeo che registra il maggior numero di freelancer, la penisola conta 3,6 milioni di “lavoratori autonomi e senza dipendenti”.

Spesso siamo soliti accostare il freelance alla figura del giornalista indipendente, ma in realtà oggi, soprattutto grazie al web, sono molte le attività che è possibile riportare sotto questa definizione: copywriter, informatici, traduttori, fotografi, etc.

Uno dei problemi però del freelance è lo “stipendio”, soprattutto i giovani e inesperti freelancer hanno difficoltà nel farsi pagare, vuoi perché non sanno bene come valutare il proprio lavoro, vuoi perché a volte si pensa che un freelancer non debba essere pagato al pari di un dipendente. In ogni caso, il freelancer, oltre ai problemi citati, ha spesso il problema di non ricevere i pagamenti in modo puntale.

Allora, come fare? Cari freelancer, ecco le 7 dritte per ricevere i vostri pagamenti in modo puntuali!

1- Non avere paura di parlare di questioni economiche
Spesso, una volta trovato il cliente, per il freelancer sembra quasi vergognoso parlare di soldi, quasi come se dovessimo dare un’immagine di noi di persone generose, altruiste, per nulla interessante ai soldi. Ciò deriva spesso da una paura immotivata di fare brutta impressione se parliamo di “remunerazione”. E’ importante quindi, magari all’inizio del rapporto con il cliente, non avere paura di affrontare l’argomento.

2- Definire il “prezzo”
E’ importante fissare a priori il prezzo da chiedere per un determinato lavoro, tutti abbiamo bisogno di guadagnare e, per questa ragione, è importante pattuire i compensi in base alle ore di lavoro o all’energia/materiale speso, senza sminuirsi o accettare condizioni economiche mortificanti. Stiamo sempre parlando di un lavoro, non di volontariato.

3- Ampliare i committenti
A volte è frustrante non avere un’entrata economica fissa e cercare di mantenere fede a tutti gli impegni economici. Il consiglio che vi diamo è di cercare, laddove possibile, di diversificare e aumentare i committenti, in che modo? Per esempio ampliando le conoscenze e le esperienze per poter così aprirsi a più strade.

4- Essere fermi
Quando i pagamenti non arrivano è inutile essere offensivi: si rischierebbe solo di peggiorare la situazione. Questo non vuol dire che dovrete arrendervi, anzi dovete essere fermi nella vostra posizione. Chi è nella ragione siete voi, nel torto chi non vi sta pagando, con educazione quindi, magari sollecitando il pagamento per via email, si possono ricordare i termini di pagamento.

5 – Esigere un pagamento in una determinata data
Se la sollecitazione di pagamento non ha riposta in tempi brevi, allora potrete provare richiedendo un pagamento entro una data determinata: scegliete una data e se il vostro committente non rispetta la scadenza sareste costretti a procedere per vie legali.

6 – Fare un calendario per le date dei pagamenti
Soprattutto se si ha più committenti, può essere utile stilare un calendario nel quale segnare le date indicative di quando dovrebbero pagarvi, in questo modo non si rischia di fare confusione.

7- Non dare troppa confidenza al cliente
Ultimo, ma non meno importante, è cercare di non dare troppa confidenza al cliente. In un mondo ideale questo non verrebbe considerato nemmeno un errore, ma può succedere che per carattere o per simpatia, si concede troppa confidenza e questo va ad intaccare il rapporto professionale di lavoro. Spesso infatti, tale comportamento si traduce in richieste pressanti di lavoro gratuito, o con appunto, ritardi di pagamento.

cliccalavoro_button (1)
Rate this post