Mentre il nuovo Governo si interroga sulle aziende che si occupano di food delivery e si apre un tavolo con il ministro Di Maio, Foodora ha deciso di investire su un corso sulla sicurezza per i propri rider, i fattorini di una volta che ora consegnano merce – in questo caso cibo – in bicicletta.
Con questo corso, Foodora incrementa le tutele che garantisce ai suoi rider, come l’assicurazione INAIL per gli infortuni sul lavoro e un’assicurazione privata in caso di danni a terzi, entrambe a carico esclusivo dell’azienda e, come sottolineato dal CEO italiano Gianluca Cocco, tutele da sempre esistite nell’azienda tedesca.
Corso sicurezza di Foodora, come funziona
Il corso sulla sicurezza per i rider dell’azienda di food delivery si suddivide in due parti principali. La prima parte si occupa di argomenti specifici per la professione di rider, per esempio: pericoli e richieste del rider, interventi di protezione e prevenzione, la manutenzione della bicicletta, lezioni di comportamento.
La seconda parte è invece incentrata sulle tematiche tipiche della sicurezza sul lavoro. Al termine delle due parti è necessario rispondere a un questionario a risposte multiple, direttamente online.
La gig economy e i diritti
Si sta discutendo molto in questo periodo della cosiddetta Gig economy, un modello economico sempre più diffuso, detto anche lavoro on demand, cioè su richiesta. Vengono subito in mente i rider di Foodora e di altre compagnie di delivery food, spesso nell’occhio del ciclone per mancanza di diritti rispetto a imprese e lavori più tradizionali.
Foodora corre ai ripari con questa formazione sulla sicurezza, con la quale, sempre secondo il CEO Cocco, l’azienda vuole fornire ai propri rider “la migliore informazione e la più efficace prevenzione prima che scendano in strada, a tutela loro e a tutela dei terzi“. Ora, conclude Cocco “abbiamo bisogno di normative uniformi a livello nazionale che siano replicabili da tutte le realtà allo stesso modo“.