Fisco, le categorie più sfuggenti sono barbieri, lavanderie e fiorai

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Secondo gli Studi di Settore 2016 dell’Agenzia delle Entrate, la metà di barbieri e parrucchieri, lavanderie e fiorai sfugge al Fisco dichiarando un reddito troppo basso. Quasi 1 milione di persone ha una situazione irregolare, ma pochi la adeguano.

Ecco i furbetti che beffano il Fisco

Le nuove statistiche sugli Studi di Settore 2016 sono state pubblicate di recente dall’Agenzia delle Entrate. Anche quest’anno non mancano i furbetti. Sembrano poveri per via dei redditi molto bassi, ma in realtà li dichiarano tali solo per pagare meno tasse.

Il Fisco li definisce non congrui. Tra i principali evasori figurano al primo posto barbieri e parrucchieri: il 55%, oltre la metà, non risulta in regola. Lo stesso discorso vale per il 52% delle lavanderie, sul secondo gradino del podio.

Seguono al terzo posto i fiorai, il 47% dei quali presenta dichiarazioni sospette. I dati mostrano inoltre che molti degli irregolari nemmeno si preoccupano di adeguare le dichiarazioni dei redditi alle soglie minime indicate dall’Agenzia delle Entrate.

In Italia 1 milione di irriducibili, soprattutto commercianti

Gli Studi di Settore hanno preso in esame una platea di 3,2 milioni di contribuenti e ben il 28% di loro – quasi 1 su 3 – fa parte della categoria di irriducibili. Si tratta di quasi 1 milione di persone che non soddisfa i criteri di regolarità stabiliti dal Fisco e non fa niente per correggere la propria posizione. Solo il 64% delle attività risulta in linea con gli standard, percentuale destinata a crescere al 71% dopo avere adeguato la dichiarazione dei redditi.

Le discoteche lo fanno nel 58% dei casi, ma poi nel 95% presentano delle incoerenze. I commercianti risultano invece tra i meno congrui con il Fisco: al primo controllo sono in regola solo nel 57% dei casi, per poi salire al 68,6% grazie ai colleghi che si adeguano. Vengono superati da chi si occupa di servizi e piccole manifatture, che non risulta regolare nel 31,9% e nel 31,7% dei casi. Gli Studi di Settore offrono un quadro positivo dei professionisti. Il 78,91% è in regola e gli altri spesso si adeguano, tanto che alla fine gli irriducibili si attestano al 15,6%.

Amministratori di condominio e laboratori di analisi i più virtuosi

La categoria più virtuosa che emerge dagli ultimi Studi di Settore è costituita dagli amministratori di condominio. Sono abituati a far quadrare i conti per risparmiare, ma almeno non lo fanno sulle tasse dovute. Nel 75% dei casi risultano subito regolari, arrivando al 79% dopo gli adeguamenti delle dichiarazioni al reddito minimo previsto.

Anche i laboratori professionali di analisi si rivelano per gran parte congrui, con una quota del 68% in prima battuta, che cresce al 74% dopo le correzioni. Entrambi i settori non stupiscono in quanto il contrasto di interesse con i clienti rende molto più difficile aggirare il Fisco rispetto ad altri.