I vostri dati personali sono al sicuro quando navigate sul web? Facebook acquisisce numerose informazioni riservate degli utenti anche dalle installazioni delle applicazioni, comprese quelle gratuite del Play Store di Android.
Facebook e la privacy degli utenti
Quando navigate in rete siete davvero sicuri che i vostri dati personali non possano finire nelle mani sbagliate? Ovviamente il primo pericolo sarebbe rappresentato da un utilizzo in grado di danneggiarvi direttamente. Ma restando nell’ambito della dimensione commerciale, anche se le aziende comprassero e rivendessero i vostri dati sarebbe molto grave.
Eppure navigando in rete esprimete sempre emozioni e preferenze. Basti pensare al social più famoso, ovvero Facebook. Qui leggete i post degli amici ma anche quelli delle pagine pubbliche. Mettete mi piace, le reazioni, i commenti. Insomma, è come mettere a nudo la personalità scorrendo le pagine e rimbalzando da un link all’altro. Questi processi interessano da sempre le grandi aziende: proprio Facebook e Google sono le prime ad accaparrarsi informazioni personali degli utenti.
Le applicazioni gratuite
Privacy International è una nota società che si occupa di dati personali. Recentemente ha messo sotto esame il comportamento di Facebook in relazione alle informazioni riservate degli utenti. Dall’inchiesta è emerso un dato che vi dovrebbe far riflettere. Infatti ci sono alcuni strumenti che Facebook utilizza che servirebbero proprio a sottrarre informazioni per la diffusione delle quali non c’è alcun tipo di autorizzazione espressa dagli utenti.
La lente d’ingrandimento di Privacy International si è soffermata sulle applicazioni che anche voi dal vostro smartphone potete scaricare liberamente in maniera del tutto gratuita. Basta pensare a TripAdvisor, a Spotify oppure a Skyscanner e vi renderete conto di quante siano le applicazioni simili che sono reperibili in rete con un semplice click.
Dati personali fuori controllo
Dovete sapere che queste applicazioni sfruttano software che tracciano i vostri dati personali e che proprio da Facebook sono utilizzati. Tale passaggio può avvenire anche per utenti che non hanno un profilo facebook. Infatti le applicazioni tracciano ugualmente queste informazioni.
La piattaforma di trasmissione di informazioni su cui si muove Facebook viene utilizzata da oltre il 40% delle applicazioni gratuite del Play Store di Android. Appena l’inchiesta è stata resa nota Android è corsa ai ripari diffondendo un aggiornamento per impedire l’invio non consentito di dati personali.
Il problema della riservatezza su internet resta e sembra proprio che dietro al download gratuito molto spesso si celi un business. Sapere cosa vi piace per un’azienda è un’informazione preziosa.