Extracomunitari in Italia, la situazione degli occupati

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Gli extracomunitari in Italia, quelli occupati, rappresentano una risorsa per l’economia e per la società oppure sono un problema? Avete mai provato ad analizzare come stanno realmente le cose?

Extracomunitari in Italia: occupati e pensioni

Sicuramente avrete sentito dire che la speranza di vita in Italia sta aumentando, con la diretta conseguenza della necessità di un ulteriore innalzamento dell’età pensionabile. I maggiori esponenti politici e i dirigenti dell’Inps richiamano spesso a un atto di responsabilità da parte dei sindacati e dalle organizzazioni sociali affinché comprendano la questione.

Però avrete certamente sentito dire anche che gli immigrati possono essere una risorsa in questo senso. Infatti molte persone che vengono nel nostro Paese per lavorare lo fanno per un periodo breve della loro vita, perdendo la possibilità di versare i contributi necessari per la pensione.

Ovviamente il fatto che gli extracomunitari in Italia possano contribuire a rimpinguare le casse vuote degli istituti di previdenza sociale è da registrare alla voce delle opportunità positive del fenomeno migratorio. Vi sarete di sicuro imbattuti nella discussione dei migranti che tolgono opportunità ai disoccupati italiani.

Vi avranno anche fatto riflettere sui lavori degradanti che spesso i nostri giovani rifiuterebbero e che gli extracomunitari in Italia si trovano a svolgere. Però se siete in cerca di occupazione e disposti a ogni impiego la prima impressione sarà quella di avere una maggiore concorrenza, spesso disponibile a giocare al ribasso sui diritti e sul salario. Perciò anche la vostra busta paga e il contratto di lavoro potrebbero risentire di queste dinamiche.

Cosa dicono i numeri? Gli extracomunitari in Italia, regolarmente occupati, non sono soltanto dipendenti. C’è un dato che potrebbe interessarvi e che l’Anpal, agenzia che si occupa di politiche attive, ha recentemente rilasciato. Nelle città di Milano, Firenze e Roma il numero degli immigrati regolari che sono titolari di ditte individuali si aggira intorno al 20%.

C’è una piaga che sull’immigrazione non si riesce proprio a cancellare: il lavoro nero. L’agricoltura, come saprete, è un settore particolarmente colpito da questo fenomeno. Nel 2016 la fondazione Leone Moressa ha stimato in 12,7 miliardi di euro l’economia sommersa prodotta da lavoratori immigrati senza alcuna tutela contrattuale.

Recuperare queste cifre e restituire al fisco l’ingente somma di denaro aiuterebbe anche a mettere i conti dello Stato in ordine, magari potendo destinare risorse proprio alla questione sociale di tutti i lavoratori.