La motivazione del licenziamento
La prima analisi che merita effettuare riguarda le ragioni che vi hanno portato a sottoscrivere una lettera di dimissioni. Potreste aver pensato di interrompere il rapporto con la vostra azienda perché mancavano le occasioni di crescita professionale, di carriera o di aumento di stipendio.
In altre circostanze il motivo della vostra decisione potrebbe essere riferibile a un ambiente di lavoro teso, estremamente competitivo e stressante. La bilancia tra i benefici di una paga sicura e i risultati insoddisfacenti propende verso i fattori negativi? Forse dovreste davvero pensare a trovare un’altra occupazione.
L’ultima ipotesi, invece, è la proposta alternativa, con un datore di lavoro che vi ha appena offerto l’assunzione a condizioni nettamente migliori.
Ripensamento e revoca delle dimissioni: come funziona?
Entro un termine massimo di 7 giorni potete esercitare il ripensamento rispetto alla vostra decisione di licenziarvi dal posto di lavoro dove siete stati assunti.
La prima cosa da fare è collegarvi al portale messo a disposizione direttamente dal Ministero del Lavoro ed entrare nell’area riservata. Qui c’è un’apposita opzione per revocare la decisione. La piattaforma provvede poi a segnalare questa nuova scelta all’Ispettorato competente per territorialità. Successivamente il datore di lavoro viene informato mediante invio di posta elettronica certificata.
Quando ormai saranno trascorsi 7 giorni dalla vostra prima comunicazione, invece, non ci sarà più nulla da fare e le dimissioni diventeranno effettive senza la possibilità di revocarle.
Cosa deve fare l’azienda
Quando il dipendente comunica all’impresa il licenziamento volontario, spetta al datore di lavoro contattare prontamente il centro per l’impiego. Per portare a termine questa procedura ha 5 giorni di tempo. Se non sono ancora trascorsi e il lavoratore nel frattempo annulla le dimissioni, la ditta non deve comunicare niente. Se invece era già partito l’avviso, l’azienda è tenuta a formulare una nuova comunicazione al centro per l’impiego.
Revoca delle dimissioni: come funziona? Dopo aver fatto le dovute premesse normative, dovete sempre considerare l’opportunità di pensare più approfonditamente prima di prendere decisioni drastiche. Un banale litigio con un superiore non è una motivazione sufficiente per interrompere un rapporto, perciò questa scelta deve essere fatta consapevolmente e con la massima cautela.