Siamo in piena stagione di dichiarazione dei redditi e per quasi 30 milioni di contribuenti italiani è arrivato anche il momento, come ogni anno, di scegliere a chi donare il 5xmille tra gli enti e le associazioni senza fini di lucro iscritti all’elenco dell’Agenzia delle Entrate.
Si può donare il 5xmille a enti che si occupano di attività di interesse sociale, come associazioni di volontariato e di promozione sociale, varie onlus, associazioni sportive che svolgono attività socialmente utili, enti di ricerca scientifica e sanitaria.
Il versamento non è obbligatorio, ma a discrezione del contribuente, contestualmente alla dichiarazione dei redditi. Si aggiunge all’opzione dell’8xmille destinato allo Stato e alle confessioni religiose e al 2xmille per i partiti politici.
Donare il 5xmille, come fare per destinarlo
Nei moduli della dichiarazione dei redditi, da quest’anno anche sul 730 precompilato, è indicata la scelta per donare il 5xmille dell’Irpef. Nell’apposita sezione del modulo si trovano i campi dove vanno inserite la firma e il codice fiscale dell’ente a cui vogliamo destinare il nostro 5xmille. Se, invece, la dichiarazione dei redditi la fa per noi il commercialista, bisogna semplicemente procuragli il codice fiscale dell’ente prescelto.
Donare il 5xmille non è obbligatorio, ma non ci costa nulla
Il contribuente non deve destinare il 5xmille se non vuole farlo. Siccome non si tratta di una donazione, non si gode delle connesse agevolazioni fiscali, ma la donazione non comporta neppure oneri aggiuntivi. Quindi, donare il 5xmille non costa nulla, in quanto il contribuente è comunque tenuto a pagare l’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche).
Donare il 5xmille è un modo inclusivo per il contribuente per sostenere attività socialmente utili senza alcun aggravio. Per lo Stato, invece, si tratta di una voce di spesa, dal momento che una porzione del gettito fiscale risulta vincolata alle finalità scelte dal cittadino.