Danni da tatuaggio, quando si può richiedere il risarcimento

Rate this post

Danni da tatuaggio, quando si può richiedere il risarcimento Danni da tatuaggio, quando si può richiedere il risarcimento

Danni da tatuaggio e risarcimento: sono previsti per i casi di infezione e per le problematiche alla pelle. Deve però sussistere un nesso inequivocabile tra il mancato rispetto delle normative igieniche e il danno procurato.

L’importanza del consenso informato

Il vostro tatuaggio non è bello come lo avete immaginato? Molto spesso sui cataloghi si vedono disegni fatti benissimo su carta, con colorazioni accattivanti e tratti d’inchiostro praticamente perfetti. Ovviamente sulla pelle il discorso cambia notevolmente. Danni tatuaggio e risarcimento economico, tuttavia, in questo caso non possono essere messi in relazione.

Il lavoro del tatuatore sta prendendo piedi in Italia; infatti la legge riconosce il tatuaggio come una vera e propria opera d’arte. Esattamente come un quadro o come una scultura, pertanto, anche il tatuaggio può essere più o meno bello in base a numerosi fattori. Infine il parametro di giudizio è troppo variabile e non si possono trarre conclusioni certe.

Altri elementi variabili sono l’abilità del tatuatore e il prezzo richiesto. In conclusione: è sempre raccomandato rivolgersi a soggetti realmente professionisti, magari informandosi anche sui lavori svolti in precedenza. Se il vostro tatuaggio è brutto non potrete chiedere il risarcimento danni.

Danni da tatuaggio, quando si può richiedere il risarcimento Danni da tatuaggio, quando si può richiedere il risarcimento

Danni da tatuaggio e risarcimento: i casi in cui si può ottenere

Tra danni da tatuaggio e risarcimento può esserci un rapporto inequivocabile solo ed esclusivamente nel caso in cui il tatuatore non abbia rispettato le normative in materia di igiene. Però c’è un altro presupposto obbligato, ovvero che abbiate firmato in ogni sua parte il documento recante il consenso informato.

Spesso quel foglio viene firmato senza fare troppa attenzione a cosa c’è scritto, come spesso accade quando si acquista un bene o si sottoscrive una liberatoria. La fretta può essere veramente una cattiva consigliera poiché oltre ad autorizzare il professionista a farvi il tatuaggio, con il consenso informato dovete riportare dettagliatamente le informazioni sul vostro stato di salute, che sono necessarie per il tatuatore affinché prenda tutte le precauzioni necessarie. Un’allergia, una patologia nota, un’infezione possono rendere impossibile l’opera.

Per cui il tatuatore potrebbe giustificarsi, in assenza di tale documento, dicendo che non conosceva fattori determinanti della vostra salute. Il risarcimento danni scatta quando è il professionista il vero responsabile dell’infezione o del problema alla pelle.

Il mancato rispetto delle normative igieniche però deve essere legato da un chiaro e inequivocabile nesso causale rispetto al danno provocato al cliente. Dovrete quindi dimostrare di aver rispettato anche le raccomandazioni post-tatuaggio.

cliccalavoro</div

Rate this post