La crisi greca porta con sè numerose immagini: i cittadini in fila davanti ai bancomat nel tentativo di prelevare i propri risparmi dalle banche, le manifestazioni di protesta in piazza. Ma poche immagini possono raccontare il dramma delle migliaia di famiglie ridotte in povertà dopo lo scoppio della crisi. Tra queste c’è sicuramente la storia della famiglia Argyros.
La storia si una famiglia che é quella di un’intera nazione
Partiti dall’isola di Leros sono arrivati ad Atene con la speranza di poter offrire ai propri figli un futuro migliore e più ampie opportunità di crescita. La realtà si è però rivelata ben presto molto diversa dalle loro aspettative. A ormai sette anni dall’inizio della più grave crisi economica che abbia colpito un Paese dell’Unione europea la loro vicenda è il simbolo di un dramma da cui i greci faticano ad uscire. Il capofamiglia, Kostas, è l’unico a contribuire, con lavoretti peraltro saltuari, ad un reddito familiare chiaramente incapiente a soddisfare le esigenze di tutti i suoi membri. Ad una situazione altamente precaria si aggiunga la presenza di debiti, contratti nel tempo nella speranza di poterli onorare e soddisfare le elementari esigenze del nucleo familiare, che pesano come macigni nella quotidianità. Basti pensare che anche le lampadine possono diventare una voce di spesa da tenere sotto controllo, tanto da utilizzarne poche e a basso voltaggio. Nella storia della famiglia Argyros c’è la foto di una Grecia che solo fino a qualche decennio fa sarebbe stata inimmaginabile. Ci sono le frustrazioni di un presente lavorativo che non esiste: la moglie che ha studiato per anni con il sogno di fare l’infermiera mentre oggi è a casa alle prese con conti che non quadrano ed un futuro che spaventa. C’è una generazione a cui non si riesce a garantire l’oggi men che meno un domani in cui sperare.
Per salvare la Grecia i tagli non bastano
Tra ambiziosi obiettivi di risanamento finanziario e tagli generalizzati il Paese ellenico é sprofondato in una spirale recessiva da cui non accenna ad uscire. Schiacciata dai debiti contratti con la Banca Centrale europea la Grecia è incapace di dare sostegno ai suoi cittadini. Dopo svariati anni di gestione forse troppo spensierata dei conti pubblici, oggi la risposta è la richiesta di sacrifici molto pesanti ai suoi cittadini: dal taglio degli stipendi a quello delle pensioni. La vicenda della famiglia Argyros testimonia un’esigenza sociale che deve far riflettere e porre sull’agenda Europea altre priorità rispetto al mero rigore finanziario, pur necessario per avviare la Grecia verso il suo risanamento.