Il Ministro parla chiaro ai docenti dopo il nuovo contratto scuola: lavorate di più

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Il contratto scuola, scaduto nel 2009, è stato da poco rinnovato dopo una lunga contrattazione ma il Ministro, a fronte delle concessioni fatte ai sindacati, ha preteso più ore lavorative per i docenti.

La lunga attesa dei docenti italiani per il rinnovo del contratto scuola, scaduto nel lontano 2009, è finalmente terminata. Le trattative tra Governo e sindacati hanno portato a importanti cambiamenti.

Tra i più significativi figura l’agognato aumento di stipendio, inizialmente previsto a partire da gennaio 2018 ma poi slittato per mancanza di fondi. Dovrebbe iniziare a decorrere dal prossimo marzo e sarà pari a un importo complessivo lordo di circa 130 euro annui. Ma non è finita. Il nuovo contratto scuola richiederà anche un maggiore impegno agli insegnanti dal punto di vista delle ore lavorate settimanalmente.

Contratto scuola: per gli insegnanti aumento di ore lavorate

Nei mesi scorsi, il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli aveva rassicurato i docenti italiani che il contratto scuola sarebbe stato rinnovato entro poco tempo. Dopo la battaglia contro l’Alternanza Scuola-Lavoro, stavolta i sindacati hanno trovato un accordo con il Governo.

Tra le richieste avanzate dal Miur per concedere quanto richiesto c’è però stata quella dell’aumento delle ore lavorate dagli insegnanti. Questo tema è uno dei tasti dolenti, in quanto il dialogo non ha ancora toccato la delicata questione degli aumenti retributivi. Si tratta di un aspetto che non convince i tecnici, secondo i quali garantire in busta paga gli 85 euro netti annunciati sarà difficile senza intaccare i fondi destinati alla formazione.

Davvero i docenti lavorano poco?

Secondo l’opinione pubblica gli insegnanti guadagnano bene e lavorano poco, ma i secondi non ci stanno. Infatti molti italiani li considerano dei “privilegiati” anche dal punto di vista dell’orario di servizio prestato. Quello standard settimanale è di 25 ore nella scuola dell’infanzia, di 22 ore in quella primaria, infine di “sole” 18 ore in quella secondaria di primo e secondo grado, tutte distribuite in 5 giorni.

Tuttavia, quest’orario è tale solo sulla carta. Non computa il tempo dedicato alla preparazione delle lezioni, alla correzione delle verifiche degli studenti, alla programmazione didattica, nonché ai vari consigli di classe, collegi docenti e incontri scuola-famiglia.