A chi non è capitato di essere contattato, a volte anche in modo aggressivo, allo scopo di “affibbiarci” contratti ingannevoli luce e gas: squilla il telefono e, dall’altra parte del filo, una voce accattivante del call center ci propone un’offerta alla quale – ci dice in modo perentorio – non possiamo proprio rinunciare.
Qualche domanda, due o tre conferme vocali e il gioco è fatto; ci ritroviamo in pochi secondi con un nuovo contratto e un nuovo operatore, a volte totalmente sconosciuto; a volte anche a nostra insaputa.
La problematica riguarda spesso i contratti ingannevoli luce e gas e, ancora una volta, ribadiamo che è bene fare sempre particolare attenzione a cosa ci viene proposto per telefono. Le armi per difendersi sono alla portata di tutti. A partire da gennaio 2017, infatti, abbiamo a nostra disposizione uno strumento, messo a disposizione dall’Autorità per l’Energia elettrica, il gas e il sistema idrico.
La riforma dei meccanismi, infatti, ha implementato un sistema di tutele dedicato al consumatore e strutturato su tre livelli: dal reclamo al fornitore, alla conciliazione obbligatoria al vero e proprio intervento dell’Autorità per i casi più complessi.
10 consigli per difendersi dai contratti ingannevoli luce e gas
Vediamo, in 10 semplici mosse, come difendersi in modo corretto e come, eventualmente, agire in seguito per contrastare le azioni ingannevoli degli operatori, di cui possiamo diventare inconsapevoli vittime.
- attenzione alle bollette: controllate sempre le bollette che ricevete. Se vi trovate davanti a un riepilogo di un operatore che non conoscete, probabilmente siete stati vittime di un contratto ingannevole, spesso sottoscritto in maniera truffaldina. In questo caso verificate subito l’esistenza effettiva dell’operatore (attraverso il sito dell’autorità) e prendete contatto con il servizio clienti e con l’Associazione Consumatori della vostra zona se non siete soddisfatti delle condizioni
- non fidarsi è meglio: soprattutto al telefono e per strada. Spesso avete a che fare con venditori molto abili che sono in grado di estorcere un sì e una firma con grande naturalezza e facilità. Informatevi sempre prima di confermare una scelta e prendete tempo. Le offerte dell’ultimo minuto non sono quasi mai una scelta oculata
- ricordate che avete sempre la possibilità di cambiare idea. Il diritto di recesso non è un optional ma un vero diritto legittimo, parte del Codice del Consumo. Se avete stipulato un contratto di servizi a distanza, avete 14 giorni per ripensarci; il diritto si esercita semplicemente compilando l’apposito modulo che ogni operatore deve mettere a disposizione del cliente. I giorni partono dal momento in cui si riceve il contratto cartaceo, se la vendita è stata conclusa a distanza. Se il contratto è stato stipulato in forma cartacea, fa fede la data della sottoscrizione
- cosa fare per recedere: veniamo al sodo, come bisogna comportarsi alla fine? La procedura è semplice. Il modulo di recesso o il reclamo specifico deve essere inviato al fornitore tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Se il fornitore non ha messo a disposizione un apposito modulo, potete utilizzare le versioni che trovate disponibili online, effettuando una ricerca relativa al Codice del Consumo
- gli obblighi dei fornitori di servizi. Il nuovo Codice del Consumo obbliga i fornitori di servizi a richiedere sempre la conferma scritta del contratto sottoscritto a distanza, indipendentemente dal fatto che sia stato stipulato a casa, tramite un venditore porta a porta, online o per telefono
- fate attenzione ai particolari: attenzione alla buca delle lettere. Se ricevete via posta la copia di un contratto non richiesto o vi viene recapitata una bolletta diversa dal solito, prestate attenzione ai contenuti. Se l’attivazione del servizio non è stata richiesta, inviate un reclamo scritto (entro 30 giorni solari dalla notifica) allegando le motivazioni e la documentazione a vostra disposizione, in grado di certificare la data della notifica. In ogni caso, se si tratta di una bolletta inerente un’attivazione non richiesta, i 30 giorni partono dalla data di scadenza del primo pagamento richiesto
- cosa può fare il fornitore: se avete effettuato un reclamo, il fornitore del servizio non avrà modo di interrompere il servizio deliberatamente se non dopo aver risolto la controversia. L’operatore può decidere di confermare la vostra richiesta di annullamento o rifiutare il reclamo, motivandolo con l’opportuna documentazione (ovvero il contratto regolarmente sottoscritto)
- come tornare alla condizione precedente. Se i contratti ingannevoli luce e gas sono confermati (dal fornitore stesso o dall’Associazione consumatori), è possibile tornare al contratto originale grazie a una procedura automatica istituita direttamente dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il gas e il sistema idrico
- come funziona il ripristino se il contratto non richiesto non è ancora stato attivato: in questo caso il contratto non richiesto viene semplicemente annullato e si torna rapidamente alle condizioni originarie, senza addebiti o tariffe indesiderate
- come funziona il ripristino in caso di contratto indesiderato attivato: in questo caso la procedura non è immediata e sicuramente sono trascorsi dei giorni dall’attivazione al reclamo. In questi casi l’Autorità garantisce agli utenti una tariffa unica agevolata, per evitare addebiti fuori mercato indesiderati
Per fortuna, negli ultimi tempi, i diritti dei consumatori sono sufficientemente tutelati e l’Autorità è in grado di garantire una sorveglianza costante sugli operatori presenti sul mercato affinché non attivino contratti ingannevoli luce e gas.
Ricordate sempre che la fretta è cattiva consigliera e che ogni tipo di offerta deve sempre essere accompagnata da una documentazione chiara ed esauriente. Difenditevi al meglio e scegliete consapevolmente.