Come diventare guida turistica
Volete sapere come diventare guida turistica? Avete una buona cultura di base e fortissime capacità descrittive? Parlate bene (almeno) l’inglese o altre lingue importanti? Vi piace stare in compagnia della gente e raccontare loro paesaggi e monumenti, o accompagnarli a vedere mostre, musei, gallerie, scavi?
Se le risposte a queste domande sono affermative, siete dei candidati ideali per diventare guide turistiche.
Come diventare guida turistica
La guida turistica, a differenza dell’accompagnatore turistico che fornisce l’assistenza e le informazioni generali ai turisti, deve conoscere bene i siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico della zona in cui svolge l’attività.
Inoltre, occorre la qualifica professionale di guida turistica conseguita negli stati membri dell’UE, o l’abilitazione per lo svolgimento della professione. Le sessioni di esame sono stabilite dalle regioni e dalle province autonome tramite bandi pubblicati con cadenza biennale. Il candidato deve essere in possesso di diploma o di laurea triennale.
Come diventare guida turistica, il percorso formativo
Per conseguire il titolo di guida turistica bisogna fare un esame composto da una prova scritta, una prova orale e una prova tecnico-pratica. La prova scritta contiene quesiti a risposta multipla, con particolare attenzione alla storia dell’arte italiana e ai siti oggetto di domanda per la specifica abilitazione.
Lo stesso vale per la prova orale. Per quanto riguarda la prova tecnico-pratica, si organizza una simulazione di una visita guidata.
I concorsi per diventare guida turistica sono indetti da regioni o province. Ogni esame per l’abilitazione si basa sul patrimonio artistico della singola regione in cui l’esame viene sostenuto. Dopo l’esame, ci si può iscrivere all’elenco nazionale delle guide turistiche autorizzate.
A questo punto inizia anche la ricerca del lavoro. Oltre all’attività in proprio, sempre più presente, la guida turistica lavora presso enti del turismo, tour operator o agenzie turistiche. Non è da escludere la possibilità di trovare lavoro anche presso le istituzioni culturali o del patrimonio storico-artistico dei luoghi in cui si svolge l’attività.