Città più inquinate, le città lombarde primeggiano

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Il primato di città più inquinate d’Italia spetta alle località lombarde. Nel 2018 Legambiente ha registrato significativi sforamenti dei valori massimi consentiti per gli inquinanti in numerosi contesti urbani.

Le nanoparticelle

Guardando la televisione, ascoltando la radio e leggendo i giornali avrete sicuramente sentito gli appelli delle associazioni che si occupano di tutela ambientale in merito all’inquinamento sempre crescente dovuto alle cosiddette polveri sottili. Molti scienziati, tra cui per esempio il noto Dottore bolognese Stefano Montanari, esperto nelle patologie derivanti da nanoparticelle, mettono in guardia le persone dai rischi correlati alle sostanze pericolose che si liberano nell’aria.

Trattando l’argomento avrete sentito parlare delle Pm10, acronimo che indica una classificazione delle particelle in base alla loro grandezza. Secondo il professor Montanari le nanoparticelle, ovvero quelle ancora più piccole, sarebbero perfino più pericolose.

Il problema si aggraverebbe ulteriormente proprio perché c’è poca sensibilità e attenzione nei confronti di queste minuscole particelle. I danni sulla salute umana possono essere in molti casi irreversibili, portando a malattie mortali come i tumori.

L’allarme delle associazioni

Ogni anno Legambiente, celebre associazione per l’ecologia e l’ambiente, stila una classifica delle città più inquinate, proprio per ammonire le Istituzioni ad intervenire cercando di contenere il fenomeno. Talvolta si rendono necessarie misure drastiche come il ricorso alle targhe alterne limitando la circolazione dei veicoli.

Molte volte i Sindaci optano per restrizioni specifiche in base al mezzo di trasporto, vietando l’accesso ad intere aree delle città alle vetture di vecchia concezione, decisamente più inquinanti se confrontate con quelle di ultima generazione.

Nell’anno 2018 Legambiente ha attribuito il primato di città più inquinate ai centri della Lombardia tra cui spicca Brescia. La vincitrice di questa classifica negativa ha registrato ben 150 sforamenti. Per 47 giorni le polveri sottili sono state ben oltre il limite consentito e per 103 giorni il livello di ozono è stato anomalo. Segue sul podio Lodi con 149 sforamenti e Monza con 140. Dopodiché è la volta di Venezia, di Alessandria e di Milano, metropoli in cui l’inquinamento è un problema noto.

L’Italia è un paese sotto osservazione

L’Agenzia Europea che si occupa di ambiente ha prodotto uno studio sulle morti premature causate proprio dall’inquinamento e dalle patologie ad esso collegate. Su 422.000 decessi complessivi l’Italia ne registra ben 60.000.

Il numero dovrebbe preoccuparvi notevolmente, soprattutto se fate la proporzione con gli abitanti del Belpaese. Complessivamente la fotografia dell’Agenzia ambientale europea colloca l’Italia tra i peggiori per inquinamento atmosferico.