Su Twitter impazza l’hashtag #AbolisciQualcosa che chiede di abolire di tutto di più, dopo che nelle prime settimane della campagna elettorale, sono arrivate da destra e da sinistra promesse di abolizione di leggi e provvedimenti di ogni tipo.
Il primo ad aprire le danze è statoil leader della Lega Nord Matteo Salvini, che ha fatto dell’abolizione della Legge Fornero un cavallo di battaglia, e come una valanga gli sono andati dietro tutti.
La campagna elettorale è iniziata con una serie di annunci, sia da destra che da sinistra, che promettono l’addio a qualcosa, tanto che da qualche giorno sembra di assistere a una gara ad accaparrarsi le simpatie dell’elettorato promettendo la cancellazione di leggi o balzelli vari in una vera e propria escalation: aboliremo il canone Rai, la legge Fornero, le tasse universitarie, il Jobs Act, l’obbligo dei vaccini.
Poche ore dopo su Twitter, l’hashtag #AbolisciQualcosa era già diventato un trend topic, raccontando le antipatie di un Paese, o almeno della sua parte più internettiana e giocosa.
C’è chi la butta sul galateo a teatro e al cinema, proponendo di fare piazza pulita di chi tossisce in sala e chi vira sul gastronomico dichiarando guerra ai canditi nel panettone, alla pancetta nella carbonara, agli astemi, al tiramisù fatto con i biscotti sbagliati e alla pizza con l’ananas.
Quasi scontati quelli che colgono l’occasione per esprimere la propria antipatia per programmi e personaggi della tv e della politica: da Uomini e Donne alle pettinature discutibili di certi onorevoli.
E quando si tratta di abolire bruttezze, l’orgoglio dell’italian style si riaffaccia con prepotenza: potevano mancare nella lista nera i sandali portati con i calzini? No, e infatti eccoli!
Comprensibili le citazioni di zanzare, congiuntivi e piccoli fastidi quotidiani come l’essere costretti a digitare codici Iban troppo lunghi.
Chissà che qualche partito non prenda spunto da tutte le idee raccolte dall’hastag #AbolisciQualcosa. Non resta che attendere fiduciosi, e voi cosa abolireste?