Amazon sperimenta un braccialetto elettronico per migliorare l’efficienza dei suoi lavoratori e scatena una bufera di dimensioni planetarie. Il sistema brevettato dal colosso del’e-commerce, infatti, pensato per risparmiare tempo nelle operazioni di logistica, ha sollevato preoccupazioni e dubbi per le sue potenzialità di controllo dei lavoratori.
Ma vediamo di cosa si tratta esattamente.
Un braccialetto elettronico per migliorare l’efficienza, no uno strumento di controllo!
Il braccialetto elettronico di Amazon, il cui brevetto è stato depositato presso l’apposito ufficio statunitense, ha subito scatenato polemiche accese, sia negli States che nel resto del mondo. Lo strumento dovrebbe controllare in ogni momento la posizione delle mani del lavoratore, guidandole attraverso una vibrazione se non si stanno effettuando i giusti movimenti.
Insomma, per l’azienda uno strumento in grado di migliorare le prestazioni lavorative dei suoi lavoratori e di ottimizzare i flussi, aumentando la soddisfazione degli acquirenti grazie a tempi ridotti. Ma questa nuova tecnologia solleva preoccupazioni perché aumenta le potenzialità di controllo dell’azienda sui suoi lavoratori.
A dare la notizia del controverso brevetto è stata la rivista online GeekWire che ha subito attaccato Amazon scrivendo che l’azienda si è già guadagnata in passato la reputazione di società che paga poco i suoi dipendenti, li trasforma in robot umani che lavorano vicino ai veri e propri robot, portando avanti compiti ripetitivi il più velocemente possibile.
Come funziona il braccialetto elettronico di Amazon
Il brevetto del nuovo braccialetto elettronico di Amazon renderà più veloce la ricerca dei prodotti da consegnare all’interno dei magazzini. Infatti, non appena verrà ricevuto un ordine dal negozio online, verrà inviato al braccialetto elettronico del lavoratore l’informazione con tutti i dettagli relativi al prodotto da inviare affinché, nel più breve tempo possibile, si possa recuperare la merce, imballarla e passare all’ordine successivo.
Secondo i progettisti Amazon del braccialetto elettronico “i sistemi attuali per tracciare dove sono immagazzinati i prodotti dell’inventario possono richiedere al lavoratore di svolgere atti che gli fanno perdere tempo; per questo sono interessanti tutti i nuovi metodi per tenere traccia di dove sono posizionati i prodotti dell’inventario”.
Il brevetto del braccialetto elettronico, venuto alla luce in questi giorni, è stato però depositato nel 2016 e, per il momento, non è ancora stato adottato, nemmeno in fase di test. La nota ufficiale di Amazon cerca di mettere a tacere le polemiche con un istituzionale “in Amazon siamo attenti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità“… staremo a vedere!
Unanimi le reazioni negative in Italia al brevetto del braccialetto elettronico
Praticamente bipartisan le reazioni negative a questa notizia. Coro unanime dei sindacati, già all’opera per risolvere la vertenza attualmente in corso. Ma anche la politica non si divide su questa faccenda.
Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ricordato che in Italia “c’è una legge e la legge va rispettata. Quindi le cose che si possono fare sono quelle che ammette la legge e quelle che non si possono fare sono quelle che vieta la legge“.
Giorgia Meloni, ha scritto sulla sua pagina Facebook che “Amazon brevetta un braccialetto elettronico per controllare i suoi dipendenti. Ecco i risultati della globalizzazione incontrollata: lavoratori ridotti a schiavi e costretti a lavorare come fossero in carcere da aziende multinazionali senza scrupoli“.
Per Matteo Salvini i dipendenti Amazon sono “uomini o schiavi? Voglio restituire dignità al lavoro, alcune multinazionali sfruttano, spremono e poi rottamano. Basta!“.
Anche il Partito democratico, con toni meno accesi, arriva il commento del Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina: “Leggo di braccialetti che migliorerebbero la produttività dei lavoratori in Amazon. Io dico con forza che prima di ogni cosa ci deve sempre essere la dignità del lavoratore e i suoi diritti tutelati senza ambiguità dalle regole e dalle leggi“.
Le controversie sindacali di Amazon in Italia
L’azienda leader nel mercato dell’e-commerce, in Italia, non è nuova a clamori e ha già dovuto fronteggiare le lamentele di lavoratori e dei lavoratori. A novembre i lavoratori italiani hanno scioperato – in concomitanza con il black friday, l’evento clou del commercio online – per protestare contro le condizioni di lavoro ritenute troppo dure.
Una vertenza che non si è ancora conclusa e che vedrà aziende e sindacati discuterne domani presso il Ministero del Lavoro per cercare di far ripartire il dialogo dopo che la trattativa sul contratto aziendale si è arenata prima di Natale.