Bonus assunzioni, chi finanzia le scuole ne usufruisce
Per incentivare le assunzioni soprattutto dei giovani, quelli compresi nella fascia 16-24 anni che è la più interessata al fenomeno della disoccupazione, il governo mette in campo un nuovo bonus assunzioni dedicato alle aziende che finanziano le scuole. Ecco tutto quello che dovete sapere.
Il nuovo bonus assunzioni in collegamento con le scuole
Il prossimo Dl Crescita contiene importanti novità per quanto riguarda i bonus assunzioni, un’iniziativa molto gradita alle aziende sia grandi che piccole che così possono assumere personale più o meno qualificato risparmiando sui costi dei contributi. Nel 2019 era attivo il cosiddetto school bonus che permetteva alle aziende di scaricare dalle spese le donazioni economiche ad istituti di ogni tipo: un’ottima iniziativa ma che non aveva contribuito ad aumentare il tasso di occupazione. A partire dal 2021, allora, sarà attivo il bonus assunzioni che prevede l’esonero totale dei contributi per tutte quelle aziende che assumono ragazzi direttamente dagli istituti scolastici. La conditio sine qua non, però, è quella di avere in precedenza donato almeno 10mila euro a quello stesso istituto per finanziare la realizzazione di laboratori. L’obiettivo che il governo intende raggiungere è quindi duplice: da un lato il finanziamento di laboratori con strumentazioni idonee che altrimenti le scuole non potrebbero acquistare e dall’altro un balzo in avanti per contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile che in Italia sta diventando sempre più preoccupante.
Quali sono i vantaggi del nuovo bonus assunzioni
A disposizione per il bonus assunzioni un tesoretto di tre milioni di euro per l’anno 2021 e sei per ogni anno appena l’iniziativa entrerà a regime. Per chi assumerà un giovane proveniente dallo stesso istituto nel quale l’azienda ha attivato un laboratorio per il miglioramento delle competenze tecniche degli studenti è previsto l’esonero contributivo per 12 mesi di tutti quegli oneri legati all’assunzione stessa. Un vantaggio non da poco che nell’intenzione del governo dovrebbe dare nuovo impulso al mercato del lavoro. Forse, però, sono gli stessi autori del provvedimento a credere poco nella sua bontà visto che dai documenti ufficiali trapela che l’aspettativa di nuovi posti di lavoro parla di circa 5-600 nuove assunzioni. Un piccolo passo sempre utile, certo, ma forse non sufficiente a risolvere il problema della disoccupazione giovanile che in Italia ha toccato livelli mai visti in precedenza: circa il 30% la media italiana con punte anche del 40% in alcune zone particolarmente depresse come quelle del sud Italia.