Avvocati e stipendio: il compenso per una prestazione può essere considerato eccessivo. Il ricorso va fatto all’Ordine degli Avvocati contestando in forma scritta la parcella ritenuta sproporzionata.
I diritti valgono anche nei confronti degli avvocati
Come per qualsiasi altra prestazione lavorativa o commerciale anche quando ci si rivolge a un avvocato si hanno alcuni importanti diritti. Il servizio che viene proposto deve avere un costo proporzionato con analoghe prestazioni e con tutte le attività che sono necessarie per ottenere il risultato sperato.
Avvocati e stipendio, insomma, non sono parametri completamente svincolati e anche il vostro legale di fiducia è tenuto a non presentarvi fatture eccessivamente onerose. Molte persone temono che il solo fatto di essere di fronte a un avvocato significhi dover sottostare a qualsiasi richiesta, magari perché temono proprio ripercussioni legali o altre spese da affrontare. Invece si può far valere il diritto presentando un semplice ricorso in forma scritta all’Ordine degli Avvocati che valuta la situazione e che si pronuncia.
Avvocati e stipendio: i parametri della giusta parcella
Il “Consiglio Nazionale Forense”, istituzione che rappresenta tutta la categoria, si è espresso per chiarire quali sono le condizioni che determinano un compenso da ritenere eccessivo. Per fare una valutazione inequivocabile occorre considerare 3 parametri e combinarli tra loro.
In prima analisi la tariffa applicata al cliente deve essere proporzionata con quella che viene praticata al momento in cui viene calcolato il compenso. Poi occorre valutare l’effettiva difficoltà nell’attività che è stata svolta. Una causa per un risarcimento danni a seguito di un incidente stradale, per esempio, non è certamente una pratica che richiede particolari difficoltà, a meno che non subentrino perizie tecniche e altri fattori specifici. Infine il compenso deve essere ritenuto equo, ovvero deve rispecchiare più o meno l’ammontare della cifra richiesta da altri avvocati per analoghe prestazioni.
Un caso particolare
Nella provincia di Trieste l’Ordine degli avvocati si è dovuto pronunciare su un caso emblematico. Due nonni avevano chiesto al Giudice l’affidamento dei propri nipoti. Per portare avanti la causa erano stati supportati da un legale di fiducia che tuttavia ha presentato un conto piuttosto salato. Il compenso che veniva richiesto ai nonni ammontava a quasi 4500€.
I nonni, a supporto della loro tesi, sostenevano che era stato scritto soltanto un ricorso e che l’avvocato aveva solo dovuto partecipare alle due udienze. Il Consiglio ha riconosciuto che la tariffa era eccessiva ma l’avvocato si è poi opposto.