Come selezionare il proprio personale con la gamification

Vi chiamano per un colloquio di lavoro e vi propongono di giocare ai videogiochi. Se pensate di essere stati scelti per partecipare a uno scherzo televisivo, vi sbagliate: si tratta dell’ultima frontiera nei processi di selezione e reclutamento del personale, la gamification.

Le risorse umane nelle principali aziende statunitensi usano, da qualche anno ormai, le tecniche della gamification per molti processi aziendali e anche per fare selezione di nuovi candidati.

Di che cosa si tratta esattamente quando si parla di gamification?

Specie per i più giovani e i neolaureati si tende a compiere una preselezione delle candidature attraverso veri e propri giochi dove far valere le proprie competenze e le proprie attitudini.

In questo modo i candidati possono essere messi in competizione gli uni contro gli altri e ottenere il punteggio che sarà la base di partenza del colloquio vero e proprio. I candidati sono coinvolti nello studio di un caso attraverso strumenti ludici, nel modo in cui si comportano si valutano le rispettive performance.

Il reclutamento dei talenti sfrutta la gamification anche per le figure di quadri e dirigenti. I giochi possono essere veri e propri giochi di ruolo dove ci si immedesima nella posizione, si combatte per ottenere obiettivi, si affrontano sfide con il meccanismo delle ricompense, proprio come un videogioco tutt’altro che immaginario.

La gamification sta trasformando la gestione delle risorse umane, specie durante i processi di selezione. Crea nuovi modi per valutare i talenti e fidelizzare i dipendenti. Funziona perché sfrutta il desiderio che esiste in tutti noi di raggiungere un traguardo.

Il valore aggiunto di questo metodo di selezione è quello di verificare come si comportano le persone di fronte alle sfide. La gamification, se combinata con le ultime ricerche sulla motivazione e i big data, garantisce risultati positivi nella scelta dei profili giusti per ricoprire una determinata posizione.