4 lavori flessibili che arrivano dal web
Al di là delle varie discussioni più ampie che riguardano la sharing economy e come questa stia modificando il mondo del lavoro, una cosa è certa: sempre più persone al giorno d’oggi sono alla ricerca, anche sul lavoro, di flessibilità.
Dall’home office (il lavoro da casa) ai part-time, alla vera e propria riduzione degli orari standard di lavoro (come è successo in Svezia), è chiaro che stiamo vivendo un momento di transizione. Sono sempre più le persone che vogliono slegarsi dall’orario di ufficio “classico”, cercando autonomia ed indipendenza lavorativa: il rapporto McClatchy sul lavoro indipendente, ad esempio, ha quantificato i lavoratori indipendenti tra Stati Uniti ed Europa in 162 milioni, dei quali il 30% dichiara di essere soddisfatto della propria indipendenza.
Come muoversi quindi, se si desidera un lavoro flessibile? Oltre a confontarsi con l’azienda per la quale si lavora già, sulle possibilità di home office o riduzione dell’orario lavorativo, altre opportunità arrivano come sempre dal web. Sharing economy o no, l’universo tecnologico sta rivoluzionando il mondo del lavoro, offrendo alternative per chi cerca un lavoro flessibile. Ecco quattro idee:
– Il lavoro freelance: non è proprio una novità, ma negli ultimi anni con l’aumentare della richiesta di lavoratori altamente specializzati (grafici web, sviluppatori, programmatori) questa formula lavorativa sta prendendo sempre più piede. Le piattaforme che fanno incontrare domanda e offerta sono diverse, da UpWork a Freelancer, ma la formula è sempre semplice ed intuitiva: il datore di lavoro pubblica il lavoro, il freelance fa una proposta, il datore di lavoro sceglie il freelancer che fa più al caso suo. Si può essere pagati ad ora o a progetto: spesso dipende dal tipo di attività, ma gli orari sono ovviamente flessibili e intercambiabili.
– Fare le pulizie: da sempre frontiera del lavoro nero, anche oggi, tra i contratti di categoria per le colf conviventi e l’utilizzo dei voucher-lavoro con la loro infinita burocrazia, il lavoro domestico sembra rimanere un ambito complesso. Per fortuna non sempre: se si desidera un lavoro flessibile ed indipendente nel campo dei servizi alla persona, ci si può affidare a piattaforme specializzate nel fare incontrare domanda e offerta. La prima in Italia per quanto riguarda i servizi di pulizia è Helpling: l’operatore si iscrive alla piattaforma e, a registrazione e selezione ultimate, attiva il proprio profilo e inizia a ricevere offerte di lavoro in base sia alla geolocalizzazione sia alle esigenze del cliente: in totale autonomia è possibile realizzare il proprio calendario di disponibilità e scegliere quali offerte accettare e quali no, quanto spostarsi, quanto lavorare ogni giorno e, di conseguenza, quanto guadagnare.
– Dare ripetizioni: il caro e vecchio lavoretto degli studenti universitari che danno ripetizioni di matematica agli studenti più piccoli non passa mai di moda, ma adesso è digitalizzato. Esistono piattaforme come YouClassMe grazie alle quali non c’è più bisogno del passaparola tra mamme o di appendere annunci con il numerino da staccare in ogni angolo della città. Inoltre, gli insegnamenti sono svariati: dalla scuola all’università, allo sport, alla musica: ci si accorda direttamente con lo studente sulla modalità di insegnamento (online o incontrandosi) e sul pagamento. E ovviamente, si sceglie autonomamente il proprio orario di lavoro.
– Baby-sitter: anche in questo caso la tecnologia reinventa un lavoro che esiste dal tempo delle balie nell’antica Grecia, amplificando semplicemente la possibilità di organizzare i propri appuntamenti e raggiungere nuove famiglie. Su Sitterlandia si può creare un profilo specificando le proprie capacità ed esperienze pregresse, e proporsi alle famiglie per le varie offerte di lavoro pubblicate. Va da sé che, anche in questo caso, si accettano solo gli orari che si preferiscono e si può continuare a studiare o fare uno dei tanti altri lavori flessibili!