Violenza verbale e non solo in ufficio: come comportarsi
La violenza verbale sembra un buon modo per far valere le proprie ragioni. Complici i talk show incentrati sulle urla, ma è difficile stabilire come comportarsi nella realtà. E’ davvero così?
Di seguito una serie di accorgimenti utili per far fronte a questa situazione:
1) Cerca di rilassarti
Rispondere per le rime ad un collega o ad un automobilista sbruffone è la reazione più ovvia dinanzi ad una violenza verbale. Si vorrebbe mandare a quel paese chi ci è di fronte magari assumendo un atteggiamento di arroganza. L’input del momento potrebbe farti sbagliare sia l’approccio giusto, sia le parole da usare, potendo cadere nell’ambito del penalmente perseguibile. Fai un respiro profondo e tranquillizzati. Solo con la calma saprai reagire senza perdere le staffe.
2) Usa la diplomazia
Chi fa uso della violenza verbale quasi sempre ha torto e vuole prevaricare sugli interlocutori adottando un atteggiamento forzoso nei confronti degli altri. La diplomazia, invece, è un ottimo modo per risolvere la questione, anche solo per dimostrare di aver ragione. Le parole giuste, dette in un momento di calma, possono davvero cambiare la situazione che, ad un certo punto, si rivolgerà a tuo favore. Questa tattica è tipica nel mondo della politica: mai visto qualcuno di loro negare di aver ragione?
3) Evita di mettere benzina sul fuoco
Una violenza verbale è spesso intollerabile. Lo stare zitti viene confuso come un atteggiamento di debolezza rispetto al prevaricatore. Ok, se una persona insulta è ovvio che si risponde all’affronto, ma aumentare il tono significa prolungare la questione che potrebbe degenerare di lì a poco. Evita quindi di utilizzare parole offensive, o atteggiamenti aggressivi aspettando invece che la situazione si normalizzi.
4) Cambia lavoro
Nel caso in cui la violenza verbale venga perpetrata sul posto di lavoro, la conseguenza più ovvia è l’impossibilità di proseguire con la propria attività. Il clima creato è di paura e di frustrazione, così come diventa difficile anche solo svolgere semplici mansioni. Pur non ricadendo sempre nel mobbing sarebbe meglio rivolgersi altrove, chiedendo un trasferimento o, se fosse possibile, cambiando addirittura lavoro. A perderci è sempre il capo.
5) Denuncia chi ti maltratta
Sono 3 i casi in cui la violenza verbale sfora nel campo penale: l’ingiuria, la diffamazione e la calunnia. In tutte e 3 le circostanze le parole ledono l’onore, la dignità ed il rispetto del soggetto che si sente offeso dai termini utilizzati inappropriatamente. Se intendi denunciare, puoi registrare le violenze verbali ed usarle tranquillamente come prova processuale. Considera che avrai ragione solo se non hai provocato l’altro, o comunque qualora le parole abbiano davvero leso la tua dignità.