Trasferirsi per lavoro in Polonia: le 5 cose che non puoi non sapere
Parte dell’UE ma non dell’Eurozona, un Paese non ricco ma risparmiato dalla recente crisi; ecco alcuni consigli se si pensa di trasferirsi per lavoro in Polonia, nazione piena di sorprese e di possibilità.
Il clima
Cinema, TV e libri ci hanno abituato all’immagine di un paese grigio e nevoso. In realtà il clima è di tipo continentale, con inverni effettivamente rigidi e picchi anche di -20°C. In compenso le estati possono essere molto calde. Una cosa è certa, trasferirsi in Polonia non vuol dire dover dimenticare il sole e l’azzurro del cielo.
Il costo della vita
Se paragonata all’Italia la Polonia sembra un paese economico. Con 20 euro si cena in un ristorante di lusso, mentre il biglietto dell’autobus costa circa 0,85 euro. Per un appartamento decoroso bastano 350 euro al mese, ma naturalmente i costi raddoppiano nelle zone chic della capitale.
Sembrerebbe tutto perfetto ma purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia. Se vi state chiedendo se valga la pena trasferirsi per lavoro in Polonia sappiate che gli stipendi sono in media del 40% inferiori rispetto a quelli italiani e la burocrazia è lenta e talvolta parecchio complessa.
La lingua
A meno che non ci si trasferisca appositamente per lavorare in un’azienda dove è richiesta la conoscenza dell’inglese o dell’italiano, non è opportuno avventurarsi senza avere almeno qualche base di polacco. L’italiano è la quinta lingua più parlata del paese, ma sul lavoro non basta. La situazione occupazionale non è semplice, la concorrenza è alta e a meno di non possedere delle qualifiche specifiche, essere fluenti in polacco può fare la differenza.
Trasferirsi per lavoro in Polonia, bando ai preconcetti
La Polonia è una delle nazioni europee più spesso vittima di pregiudizi. Da decenni ormai non è più il paese arretrato e povero che spesso è nell’immaginario collettivo, il tasso di criminalità non è più alto che altrove e non è vero che gli stranieri non sono benvenuti.
Varsavia è cosmopolita, moderna e ricca di fascino, ma fermarsi alla capitale è limitante. Ci sono tante altre città da conoscere, culturalmente molto vivaci, sempre piene di turisti grazie a un patrimonio culturale e artistico di immenso valore. Ci sono aree più arretrate, questo è vero. Esattamente come lo è per l’Italia.
Affinità e differenze
Qualcuno ha affermato che i polacchi sono gli italiani del nord e gli italiani sono i polacchi del sud. Nulla di più vero. Polonia e Italia hanno di più in comune di quanto si pensi. Sono due paesi pieni di storia, due popoli che credono nel valore della famiglia, dove il sentimento religioso è spesso molto forte.
Anche l’amore per la buona cucina e per le tradizioni è un tratto che unisce le due nazioni. Qualche differenza, però, c’è. I polacchi tendono a essere molto più precisi, puntuali e meticolosi degli italiani. Sono decisamente determinati e anche un po’ permalosi quando si parla del loro Paese, quindi è sempre meglio lesinare le critiche.