Sonno post-pranzo: potevate evitare il dolce dopo il caffè?
Il dolce dopo il caffè è una piacevole abitudine a cui si abbandonano ogni giorno milioni di italiani, che poi però finiscono per non controllare il sonno post-pranzo che gli zuccheri, inevitabilmente, genereranno.
Secondo la scienza è la caffeina, infatti, ad accendere il desiderio di zuccheri ma, per i motivi che andremo a descrivere, sarebbe meglio evitare il dolce e correggere questa abitudine.
Sonno post-pranzo, tutta colpa della caffeina
Il dolce dopo il caffè è un binomio collaudato anche per ragioni scientifiche. La caffeina è una sostanza stimolante, nota per favorire l’attenzione mentale e tonificare il corpo.
Questa però oltre a rendere nervosi – se il caffè vi innervosisce provate questi 6 sostituti – ha lo svantaggio di provocare indirettamente sonno. Accende infatti il bisogno di zuccheri e induce a mangiare dolci. Questi, a loro volta possono creare una sensazione di sonno post-pranzo fastidiosa e contro-producente.
Secondo uno studio della Cornell University, pubblicato sul Journal of Food Science, la caffeina altera inoltre il senso del gusto temporaneamente, riducendo la capacità di percepire i sapori dolci e portando a desiderarli subito dopo.
Cosa dice lo studio americano
A inchiodare il dolce dopo il caffè alle sue responsabilità ci hanno pensato i ricercatori statunitensi, che ci ricordano che la caffeina inibisce i recettori dell’adenosina, associati al senso di sonnolenza e relax.
Poiché la caffeina ostacola gli interruttori cellulari, questo stimolante genera un effetto risveglio e fa percepire i sapori dolci con meno intensità, inducendo chi beve il caffè a desiderarli. Nel corso dello studio, su 107 partecipanti in cieco – non sapevano cosa stessero bevendo – gli scienziati hanno riprodotto la quantità di caffeina assunta nella vita reale.
Le persone coinvolte nella ricerca sono state suddivise in 2 gruppi: il primo ha bevuto solo caffè decaffeinato. Il secondo, lo stesso tipo al quale erano stati addizionati in laboratorio 200 milligrammi di caffeina, quantità introdotta nella vita quotidiana.
Le persone di entrambi i gruppi sono state lasciate libere di zuccherare la bevanda. Il risultato è stato che chi aveva bevuto il decaffeinato corretto con caffeina percepiva il caffè meno dolce.
Attenzione aumentata dopo il caffè? Forse è l’effetto placebo
Gli scienziati americani hanno formulato un’altra interessante ipotesi partendo dallo stesso studio. Hanno visto che in nessuno dei 2 gruppi le persone manifestavano una differenza nel livello di attenzione.
Infatti nessuna delle persone che aveva partecipato bendata alla prova, era in grado di dire con certezza se avesse bevuto caffè decaffeinato o normale. Il che significa che l’impatto sull’attenzione di entrambi i tipi si è rivelato il medesimo.
Secondo Robin Dando, autore senior dello studio, il ritenersi più attenti e svegli, potrebbe essere solo un effetto placebo o condizionato dal fatto di bere caffè, a prescindere dal suo contenuto di caffeina. Anche la sensazione che il sonno post-pranzo possa essere vinto da un bel caffé, potrebbe quindi essere soltanto una convinzione personale… meglio rinunciare al dolce.