Tasse: chi deve pagare la Tari? Come la si calcola?
A dicembre arriva la scadenza per pagare la Tari 2017, la cosiddetta Tassa sui Rifiuti, entrata in vigore il 1° gennaio 2014 per sostituire le vecchie Tares e Tarsu. Ecco di cosa si tratta, chi deve versarla e come calcolarla.
Che cos’è la Tari
Il mese di dicembre è pieno di spese, tra tasse e festività natalizie risparmiare è davvero difficile. Uno degli impegni economici che gravano sui cittadini italiani è quello di pagare la Tari, la Tassa sui Rifiuti Urbani introdotta il 1° gennaio 2014 che sostituisce le vecchie Tares e Tarsu.
Siete tenuti a versarla se possedete o detenete a qualunque titolo un locale o un’area scoperta che produce rifiuti urbani. Dovete pagarla al Comune di residenza, da cui dipende l’importo, perché è un’imposta che fa parte dell’Iuc (Imposta Unica Comunale) e comprende sia l’Imu (Imposta Municipale) che la Tasi (Tributo per Servizi Indivisibili).
Chi deve pagare la Tari
La Legge stabilisce che è tenuto a pagare la Tari “chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani“. Il principio di fondo è quello che “chi inquina paga”, ossia l’utilizzatore dello spazio.
Pertanto se avete concesso in locazione un immobile siete esonerati dal pagamento perché la tassa è a carico dell’inquilino; se invece siete in affitto dovrete pagarla voi, non il proprietario di casa. In presenza di più possessori/detentori, tutti hanno l’obbligo di versare l’imposta, ma al Comune non interessa chi effettua il versamento. In caso di multiproprietà, il pagamento spetta a chi gestisce i servizi comuni.
Chi invece non deve pagare la Tari
In alcuni casi un Comune può decidere di non richiedere ai cittadini il versamento del tributo che in generale sarebbe dovuto. Per esempio possono essere esonerati dal pagamento della tassa:
- le aree accessorie o quelle scoperte pertinenziali dei locali già tassati
- gli spazi comuni di un condominio (cortili, parcheggi, androni)
- i locali che non generano rifiuti in maniera autonoma (solai, cantine, balconi)
- gli immobili rimasti inoccupati per l’intero periodo di riferimento
Come calcolare e pagare la Tari
L’importo della Tari cambia a seconda del Comune e include 2 quote distinte:
- la quota fissa dipende dalla superficie dell’immobile e comprende i costi del servizio di igiene urbana (pulizia delle strade, ammortamenti e investimenti)
- la quota variabile varia a seconda della quantità di spazzatura prodotta, quindi dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare. Riguarda i costi del servizio rifiuti integrato, dalla raccolta fino allo smaltimento
Potete pagare la Tari utilizzando il modello F24 oppure il bollettino postale precompilato che vi sarà inviato a domicilio dal vostro Comune, insieme alla cartella di pagamento, dove saranno indicate le scadenze di ogni rata.