Nessun cambio per le visite fiscali: orari invariati per scoraggiare i “furbetti” della PA
Le visite fiscali nel 2018 richiederanno 7 ore di reperibilità ai dipendenti pubblici e 4 a quelli privati, stando al Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Salta l’equiparazione tra i settori per combattere i “furbetti” della Pubblica Amministrazione.
Dal 13 gennaio in vigore il nuovo Decreto sulle visite fiscali
Cambia tutto e nulla per le visite fiscali che si svolgeranno nel 2018. Il Decreto 206/2017 volto a disciplinarle è stato varato il 29 dicembre ed entrerà in vigore il prossimo 13 gennaio. Tuttavia, nel testo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non c’è traccia di quella armonizzazione tra settore pubblico e privato indicata nella riforma della Pubblica Amministrazione, che avrebbe equiparato l’orario di reperibilità. Contro la parificazione si è schierata Marianna Madia, Ministro della PA, perché avrebbe comportato la riduzione dell’incisività dei controlli sugli impiegati statali, i più assenteisti e stressati, a tutto vantaggio dei “furbetti”. E così, anche per il nuovo anno, i dipendenti pubblici dovranno continuare a essere reperibili in casa per 7 ore, mentre quelli privati per sole 4, salvo una valida giustificazione.
Visite fiscali dal primo giorno, anche multiple e nei giorni festivi e di riposo
Il nuovo Decreto conferma gli orari di reperibilità dei dipendenti per le visite fiscali. I lavoratori della PA dovranno farsi trovare in casa per i controlli tutti i giorni in cui versano in stato di malattia, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Quelli privati manterranno una fascia di reperibilità ridotta, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. A partire dal 13 gennaio i datori di lavoro e l’Inps potranno richiedere le visite fiscali sin dal primo giorno di assenza. Sarà l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale a gestire le visite attraverso un canale telematico predisposto che selezionerà i medici per le visite a domicilio. Le visite potranno essere più di una; in caso di malattia prolungata, saranno effettuate in modo sistematico anche nei giorni festivi e di riposo settimanale dei lavoratori interessati.
Lavoratori esclusi dalle fasce di reperibilità
Non sono tenuti al rispetto delle fasce di reperibilità per le visite fiscali i dipendenti affetti da gravi patologie, che comportino la frequenza di terapie salvavita, e quelli con un’invalidità riconosciuta uguale o superiore al 67%. Dopo la visita, il medico redigerà un verbale per attestare il loro stato di capacità o incapacità al lavoro, trasmettendolo all’Inps in modalità telematica. Se il lavoratore non accetta l’esito della visita deve segnalarlo immediatamente al medico e nel primo giorno utile dovrà presentarsi all’Ufficio Medico Legale della sede territoriale Inps. Se invece guarisce e intende tornare al lavoro prima del previsto, è tenuto a richiedere un certificato sostitutivo al medico che ne ha attestato lo stato di malattia oppure ad un altro se il primo risulti assente o non reperibile.