Legge 104: novità e benefici per l’assistenza ai disabili
Grazie al ddl Bignami vengono riconosciuti i benefici della Legge 104 ai lavoratori con un membro della famiglia affetto da disabilità. Ci sono agevolazioni per detrarre le spese sostenute per l’assistenza e permessi retribuiti.
La Legge 104 del 1992 riconosce alle persone affette da disabilità specifiche agevolazioni fiscali e prevede la possibilità per i familiari di richiedere permessi retribuiti. La norma ha l’obiettivo di promuovere l’autonomia e il benessere dei diversamente abili, ma anche ai loro familiari di dedicare tempo alla loro assistenza e quindi al rapporto con figli, genitori o coniugi con disabilità.
Le modifiche ala Legge 104 proposte dal governo
L’esecutivo ha richiesto, con il ddl Bignami, di modificare la Legge 104, con l’intento di creare un testo unico sull’assistenza, mettendo ordine alle varie agevolazioni. Inoltre l’obiettivo è quello di incrementare i benefici, aggiungendo ai permessi retribuiti, al congedo straordinario e all’Ape social nuove detrazioni e agevolazioni per la pensione. Si tratta di adeguare le condizioni di lavoro di chi assiste un familiare.
Una delle principali novità riguarda le detrazioni fiscali aggiuntive. Per far fronte alle spese sostenute per assistere i familiari, si potrà recuperare il 19% dei costi con un tetto di 10mila euro. A beneficiare dell’agevolazione saranno coloro che assistono un parente entro il terzo grado con almeno 80 anni, che sia convivente da almeno 6 anni e privo di reddito o il cui Isee non superi 25mila euro. Ciò consente di ridurre le spese.
Un’altra modifica della Legge 104 consente di trasformare un contratto a tempo pieno in tempo parziale, con l’obbligo di non superare il 50% dell’orario previsto dal rapporto di lavoro, ma non si potrà mantenere il part time per più di due anni. In questo modo si potrà avere tempo da dedicare al parente convivente con problemi di disabilità, migliorando il rapporto con il familiare portatore di handicap come vuole il provvedimento governativo.
La variazione normativa porta anche un cambiamento nell’accesso all’Ape social. Infatti se si ha un familiare con un handicap grave riconosciuto si potrà ricevere un ulteriore contributo da sommare a quelli già percepiti sempre nell’ambito della Legge 104. Al momento non si conosce ancora l’entità dei fondi destinati a questo tipo di aiuto.
Con i benefici dell’aggiornamento normativo i familiari delle persone diversamente abili acquistano la qualifica di caregiver e possono così accedere alle categorie protette indicate dalla Legge 68 sul diritto al lavoro. L’impresa deve quindi adeguare le mansioni del dipendente per consentirgli di assistere il familiare diversamente abile, eventualmente anche consentendogli di usare il telelavoro.