Bancomat e carte di credito: tagliate le commissioni pagate dagli esercenti

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L’utilizzo di bancomat e carte di credito per i pagamenti elettronici costerà meno grazie alla riduzione delle commissioni interbancarie. I commercianti sono scettici perché per loro e per i consumatori non cambia nulla. Ecco perché.

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Tagli alle commissioni interbancarie di oltre il 50%

I pagamenti elettronici tramite bancomat e carta di credito sono al centro di un recente provvedimento emanato dal Governo. Il Consiglio dei Ministri ha deciso di tagliare le commissioni interbancarie, anche per importi sotto i 5 euro, ma i commercianti sono scettici perché non sono previste riduzioni per le imprese. La nuova misura ha l’ulteriore limite di aggirare il tema delle sanzioni agli esercizi commerciali che non adottano il Pos per i pagamenti. L’uso è obbligatorio ma non sono previste multe per chi non si conforma. Il Decreto Legislativo uniforma le commissioni interbancarie applicate in Italia ai valori europei per recepire la Direttiva 2015/2366 . Dalla trattenuta media dello 0,50% si passa al tetto massimo dello 0,20% per ogni transazione con carta di debito e prepagata; da una media dello 0,70% si scende al limite massimo dello 0,30% per ogni pagamento con carta di credito.

Per commercianti e consumatori non cambia nulla

La riduzione delle commissioni interbancarie per l’utilizzo di bancomat e carte di credito non convince la Confesercenti. L’ente ha puntualizzato che esse sono soltanto una parte dei costi, e che in ogni caso la misura non tocca quelle pagate dai commercianti che adottano il Pos per i pagamenti. L’intervento ha grandi potenzialità, ma emergeranno soltanto quando il beneficio economico interesserà le imprese e farà risparmiare i consumatori.
Sergio Boccadutri, deputato del Pd e membro della commissione che ha siglato il provvedimento, ha sottolineato che i tagli apportati non permetteranno più alle banche di adagiarsi sulla scusa dei costi elevati del canale, di cui le commissioni interbancarie costituiscono i due terzi. L’aumento della concorrenza per via degli altri prestatori di servizi farà scendere i prezzi a vantaggio dei consumatori.

Luoghi comuni sui pagamenti tramite Pos?

Sulla questione dei pagamenti elettronici si è espressa anche la Confcommercio, lamentando “luoghi comuni e facili strumentalizzazioni” sui Pos, visto che in Italia ne sono installati ben 2,2 milioni. In Francia e in Germania sono rispettivamente 1,5 e 1,2 milioni. L’associazione non condivide nemmeno l’ipotesi di sanzionare i commercianti che non lo utilizzano: “La via non è certo quella di prevedere misure ingiuste e penalizzanti”. Boccadutri ha replicato che l’elevato numero di Pos è l’esito “di quella stessa norma sull’obbligo che, a suo tempo, Confcommercio criticò aspramente”. Tale opposizione ha fatto sì che il Decreto rimanesse fermo in attesa di essere attuato dal Tesoro, di conseguenza l’obbligo del Pos è rimasto soltanto formale, in mancanza di sanzioni. Il nuovo provvedimento tutela i consumatori anche dai pagamenti non autorizzati per salvare i loro risparmi: saranno rimborsati entro 24 ore e la franchigia massima scende da 150 a 50 euro.

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